La Grecia dice sì al secondo pacchetto di riforme concordate con i vertici dell’eurozona. Il parlamento greco ha dato via libera alle misure richieste dall’Unione Europea con una maggioranza ben più ampia delle attese, 230 deputati favorevoli sui complessivi 300. Questo nonostante il Partito del Premier Alexis Tsipras fosse lacerato sulla questione da numerose divisioni interne.
Con l’approvazione della legge sono state introdotte importanti novità riguardanti il settore bancario e quello dell’amministrazione della giustizia. Un passo necessario, secondo Tsipras, per poter tornare al tavolo delle trattative con l’Unione Europea e negoziare un nuovo accordo, con l’appoggio di nuovi alleati. “A partire da domani si dovranno negoziare di nuovo le condizioni dell’accordo. Dobbiamo utilizzare ogni alleanza in Europa per migliorare l’accordo conclusivo”, ha detto il Premier, che poi ha precisato come il pacchetto di misure non sia figlio della volontà del governo, bensì un’imposizione che deve essere necessariamente rispettata.
Alla fine anche il partito di Syriza è andato oltre le divisioni interne, con soli 36 deputati (su 146 complessivi) che hanno votato contro il pacchetto di riforme richieste dall’Europa. Tra i voti favorevoli spicca quello dell’ex ministro dell’economia Yannis Varoufakis, mentre Zoe Konstandopulu, presidente del Parlamento, si è opposta. Le misure hanno trovato anche i voti favorevoli delle opposizioni: liberali, conservatori e social democratici.
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