La scommessa per l’Abruzzo si chiama biometano. E’ stato presentato oggi alla presenza degli assessori Giovanni Lolli, Mario Mazzocca e Dino Pepe il progetto Bio-Vero, presentato dalla societa’ ‘Crea’. Si tratta di un progetto e un format innovativi quale modello di economia sostenibile. L’impianto, che dovra’ garantire la produzione e la distribuzione di biometano, verra’ alimentato con sottoprodotti derivanti dall’agricoltura, dall’allevamento, dall’agroalimentare e prevalentemente dall’industria ittica. Accanto alla produzione in senso stretto, il progetto Crea prevede anche la creazione di una sorta di centro commerciale naturale, detto Bio Oasi, cioe’ uno spazio di promozione di prodotti di piccoli produttori e aziende agricole. La terza novita’ del progetto prevede poi la realizzazione del Bio Drive, cioe’ la possibilita’ di portare a casa in pochi minuti alimenti sani, naturali e certificati. “E’ un progetto al quale abbiamo dato finora la massima attenzione – hanno detto gli assessori Lolli, Mazzocca e Pepe – perche’ un progetto che in maniera mirabile coniuga le esigenze produttive con quelle dell’ambiente della green economy. Di fronte ad un’iniziativa imprenditoriale di questa portata – hanno aggiunto – si ha netta la sensazione che sul territorio verra’ portato qualcosa di veramente innovativo in grado di generare occupazione. L’intervento va nella direzione di un modello di sviluppo che riteniamo l’Abruzzo debba perseguire con la dovuta convinzione”.
Il piano di investimenti della Crea prevede la realizzazione di quattro impianti per la produzione e distribuzione del Biometano. Si parte da Chieti, nell’area dell’ex Burgo, con un’autorizzazione gia’ concessa. Poi sara’ la volta degli altri territori provinciali: L’Aquila, dove e’ stata individuata l’area per la realizzazione dell’impianto e successivamente Teramo e Pescara. L’obiettivo e’ portare a compimento sul territorio regionale investimenti per circa 28 milioni di euro, tra cui 16 milioni per i primi due impianti e 12 per gli altri, con una capacita’ occupazionale complessiva che va dai 600 agli 800 addetti. L’Abruzzo, nelle intenzioni degli imprenditori, dovrebbe essere solo il primo passaggio regionale: l’idea e’ di creare un network di imprese per la produzione e distribuzione del Biometano. Anche perche’ nei prossimi anni l’Ue ha imposto all’Italia una produzione minima del 10% di biometano.
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