L’attitudine a sviluppare una dipendenza dalle sostanze stupefacenti dipende anche dalle modalità con le quali le droghe entrano ed escono dal cervello di chi le usa e dal tipo di procedura che si utilizza per assumerle. Lo ha stabilito una ricerca portata avanti dai ricercatori dell’università di Montreal, in Canada, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Neuroscience and Biobehavioral Reviews”.
Secondo quanto emerge dallo studio condotto, il rischio di sviluppare una dipendenza da sostanze stupefacenti, oltre che dal contesto sociale in cui vive l’utilizzatore e dalle sue predisposizioni, è influenzato anche da quanto tempo impiega la droga per arrivare al cervello e dal fatto che la quantità di sostanza resti stabile oppure oscilli durante il periodo di intossicazione.
In altre parole, le persone che utilizzano i farmaci devono essere consapevoli che modi specifici di utilizzo e modalità di somministrazione influenzano il rischio di dipendenza. Quando una persona fuma o si inietta una droga per via endovenosa, la quantità di sostanza nel cervello aumenta e diminuisce molto velocemente rispetto a quando la droga viene sniffata o ingerita. L’iniezione e il fumo sono i due mezzi di somministrazione con la più probabilità di portare allo sviluppo di una dipendenza.
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