Pesche pagate al produttore 0,30 euro rivendute nei supermercati a 1,80. Susine che dall’albero costano 0,40 e sui banchi 1,40, l’uva da tavola da 0,80 a 2,50. Solo solo alcuni dei prezzi del settore ortofrutticolo denunciati dalla Coldiretti, in allarme perché si allarga sempre di più la forbice tra il costo dei prodotti da corrispondere all’agricoltore, e quello pagato dai consumatori al supermercato, al punto che ormai l’incremento sfiora quota 500%.
Sebbene infatti l’Istat comunichi un forte aumento nei prezzi dei vegetali (+6,1%) e della frutta (+4,2%), il settore agricolo sta attraversando una profonda crisi, con un crollo verticale dei salari e produttori che non riescono quasi più a coprire le spese.
“E’ in atto una vera speculazione che sottopaga la frutta al di sotto dei costi di produzione agli agricoltori e non permette a molti cittadini di garantirsi il consumo di un prodotto indispensabile per la salute in questa stagione- ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che- nella forbice dei prezzi dal campo alla tavola c’è margine da recuperare per garantire un reddito sufficiente agli agricoltori e acquisti convenienti per tutti i cittadini”.
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