È iniziato da qualche minuto a Roma, davanti al Tribunale Nazionale Federale, il processo sul calcioscommesse relativo alla presunta combine di Savona – Teramo del 2 maggio scorso. La partita, vinta per 2-0 dai biancorossi, che con i tre punti hanno conquistato la promozione matematica in serie B, è finita sotto la lente di ingrandimento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, nell’ambito dell’inchiesta Dirty Soccer.
A rispondere di responsabilita’ diretta saranno i club Savona e Teramo, che rischiano concretamente (alla luce di precedenti analoghi) la retrocessione all’ultimo posto in classifica in Lega Pro, oltre a Luparense San Paolo F.C., Barletta e L’Aquila, tutte chiamate in causa per responsabilita’ oggettiva. Per queste ultime società, il rischio dovrebbe essere quello di una forte penalizzazione in termini di punti nel prossimo campionato di Lega Pro. Al dibattimento sono previsti interventi interventi di Forli’, San Marino, Gubbio e Ascoli come parti terze portatrici di interessi in classifica.
La commissione giudicante è presieduta da Sergio Artico e composta da Riccardo Andriani, Amedeo Citarella, Franco Matera e Federico Vecchio. Davanti ai giudici i due presidenti delle societa’, Luciano Campitelli del Teramo e Aldo Dellepiane del Savona, oltre ai tesserati Marco Barghigiani (ex consulente del Savona), Ninni Corda (ex tecnico del Savona), Marcello Di Giuseppe (ds del Teramo), Ercole Di Nicola (ex ds dell’Aquila), Davide Matteini (Atletico San Paolo Padova oggi Luparense San Paolo), Giuliano Pesce (dirigente), Marco Cabeccia (ex Savona), Enrico Ceniccola (ex consulente del Savona) e Fabio Di Lauro (allenatore).
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