Via libera del Parlamento greco all’accordo con i creditori sul terzo piano di salvataggio dopo una lunga maratona notturna. Il pacchetto e’ stato approvato a maggioranza, con 222 voti favorevoli, 64 contrari e 11 astenuti. Il governo Tsipras ha dunque ottenuto i voti dell’opposizione, mentre circa 40 parlamentari di Syriza, incluso l’ex ministro Yanis Varoufakis, hanno votato contro. Ora l’intesa passera’ al vaglio dell’Eurogruppo a Bruxelles. Atene ha bisogno di sbloccare gli aiuti internazionali prima del 20 agosto, quando scade il prestito ponte da 3,4 miliardi di euro della Bce.
Il primo ministro, Alexis Tsipras, aveva chiesto alle Camere di votare il piano per assicurare la sopravvivenza del paese. La proposta caldeggiata dai tedeschi di un prestito ponte alla Grecia “significherebbe il ritorno a una crisi senza fine”, aveva detto Tsipras in attesa del voto e della riunione di oggi a Bruxelles dell’Eurogruppo. “Non sono pentito di aver concordato un compromesso coi creditori” aggiunge, ribadendo che “questo piano di salvataggio e’ una scelta necessaria per noi”.
Tsipras intende chiedere un voto di fiducia al Parlamento dopo il 20 agosto e cioe’ dopo che Atene avra’ rimborsato i debiti in scadenza della Bce. Intanto si registra il pressing del Fondo monetario internazionale su Bruxelles, sollecitata ad aiutare Atene. Il Fondo, ha affermato il capo della missione in Grecia Delia Velculescu, “interverra’ nel sostegno agli aiuti una volta che il programma delle autorita’ (di Bruxelle) sara’ intrapreso”, permettendo al “debito greco di essere sostenibile”. Secondo quanto riporta il quotidiano ‘Bild’, la soluzione della Commissione europea se non si dovesse arrivare a un accordo tra i ministri delle finanze del continente sul pacchetto di aiuti per la Grecia, sarebbe un finanziamento ponte di 6,06 miliardi di euro. La proposta, della quale Bild ha potuto vedere una bozza, indica un arco di tempo di massimo tre mesi ma ha gia’ visto l’opposizione del ministro delle Finanze greco, Euclid Tsakalotos, che invece sta cercando di convincere il parlamento di Atene a vitare l’accordo sul nuovo pacchetto di aiuti. .
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