Due anni di tempo, a canone sensibilmente aumentato, poi via dall’alloggio a cui non si ha diritto: rivoluzione appartamenti per il Quirinale di Sergio Mattarella, che il 6 agosto scorso ha firmato un decreto che porta ordine nel parco case e foresterie nella disponibilita’ della Presidenza della Repubblica. Una cinquantina di alloggi su quattro palazzi storici nel centro di Roma, all’ombra del Colle, e che verranno riutilizzati per le nuove esigenze, come si vanno delineando con il nuovo corso. Una svolta iniziata non a caso con l’apertura alle visite del Palazzo.
La “housing review” scattera’ a settembre. Obiettivo le sedimentazioni di situazioni ormai al limite del privilegio che si sono accumulate nel corso degli anni e delle presidenze. Restera’ solo chi, tra funzionari e anche semplici tecnici, ne avra’ diritto: quanti, insomma, hanno realmente bisogno di essere sempre a disposizione per le esigenze del palazzo. E resteranno accettando un aumento del canone di affitto del 20 percento. Finora i canoni non erano irrisori, ma comunque non troppo vicini ai valori del mercato immobiliare romano. Quanto agli altri, scatta una nuova regola: aumento immediato del canone del 30 percento. Poi del 60. Infine, entro due anni, abbandono dell’immobile con trasloco senza eccezioni entro la fine del 2017.
Al Quirinale fanno sapere che si procedera’ con “criteri assolutamente obiettivi”, e come esempio di quanti, tra quelli destinati a restare, si citano “i tecnici, gli elettricisti, quanti devono essere a disposizione per intervenire in qualsiasi ora” per garantire la funzionalita’ del Palazzo e degli uffici. Inutile dire che si sottolinea anche il miglioramento, con questa operazione, per l’erario pubblico. Per stabilire l’entita’ dei nuovi affitti e’ stato consultato il demanio pubblico, e si passera’ dai circa 821 euro al mese per un appartamento di 45 metri quadri agli 4.500 per una sistemazione da 224. Fin dall’inizio del settennato mattarelliano i principali consiglieri del Presidente avevano dato l’esempio: nessun appartamento a chi gia’ ne possedeva uno a Roma (quanto alle auto di servizio, e’ stato istituita una sorta di car sharing con un parco di Fiat 500 bianche molto discrete, che vanno prenotate in anticipo da chi si deve spostare) e rinuncia agli alloggi di rappresentanza. Da oggi, poi, al massimo si potra’ ottenere una foresteria di piccole dimensioni senza il diritto di portarvi la residenza e la famiglia.
In altre parole, semplici diramazioni dell’ufficio. E le bollette, finora pagate fifty-fifty dall’ammnistrazione del palazzo e dal diretto interessato, saranno interamente a carico di quest’ultimo. E per chi ha la macchina, un solo posto a disposizione per parcheggiare. Chi ne vuole un secondo, paghi 150 euro al mese.
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