Il social network Twitter ha smesso di ‘cinguettare’. Il titolo a Wall Street ha perso il 6% ed e’ tornato a 26 dollari, il prezzo dell’Ipo, cioe’ quello annunciato per il suo debutto in borsa nel 2013. In realta’ il valore delle azioni Twitter ieri, nel corso delle contrattazioni, ha toccato un minimo record di 25,98 dollari, per poi risalire in chiusura a 26 dollari esatti. Il campanello d’allarme per microblogging piu’ amato dagli americani e’ scattato con i dati del secondo trimestre, poche settimane fa, che ha registrato un rosso di 137 milioni di dollari e soprattutto uno stallo, ancora piu’ preoccupante, nel numero degli utenti, fermi a 304 milioni, sostanzialmente lo stesso livello dell’anno scorso.
A dimostrazione che la societa’, fondata meno di dieci anni fa, non naviga in acque tranquille, e’ arrivato a giugno l’annuncio che l’amministratore delegato, Dick Costolo se ne sarebbe andato, lasciando il posto a Jack Dorsey, uno dei fondatori, 38 anni, personaggio controverso, narcisista e geniale. E’ stato Dorsey nel 2011 a catapultare Costolo a capo dell’azienda, a scapito di un altro fondatore, Evan Williams, e probabilmente e’ sempre lui ad aver orchestrato il siluramento dell’amministratore delegato a luglio, a causa dei deludenti tassi di crescita del gruppo. Dorsey si e’ insediato ad interim a capo di Twitter, in attesa che si trovi un nuovo amministratore delegato, ma nel frattempo le sorti del social non sono migliorate.
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