“Più di 65 civili sono stati uccisi ieri dagli attacchi aerei della coalizione a guida saudita nella provincia di Taiz, in Yemen sudoccidentale. Tra loro anche 17 persone della stessa famiglia. I sopravvissuti ai bombardamenti, che hanno colpito le abitazioni dei civili, stanno cercando a mani nude tra le macerie con la speranza di trovare persone ancora vive oppure i corpi delle vittime”. È la cronaca riportata da Medici senza frontiere, che aggiunge: “Delle venti strutture ospedaliere che esistevano a Taiz, solo sette sono ancora in grado di ricevere i feriti e si prendono cura di una popolazione di oltre 600mila persone. Questi sette ospedali sono completamente sovraffollati di feriti e ormai a corto di materiali medicali essenziali”. “È molto frustrante che le persone muoiano in strada e che le nostre equipe non riescano a raggiungere i feriti”, dichiara Salah Dongu’du, coordinatore Msf a Taiz, in Yemen sudoccidentale. “Msf sta cercando di fornire kit di primo soccorso a infermieri e medici in modo che possano trattare i feriti che non sono in grado di raggiungere l’ospedale, ma sappiamo che non è sufficiente. L’equipe medica all’interno dell’ospedale Al Rawdah sta facendo il possibile, ma il numero di pazienti continua a crescere mentre trattamenti e materiali essenziali, come per esempio gli anestetici, non sono più disponibili”. Da marzo, gli ospedali di Taiz supportati da Msf hanno curato più di 4.300 pazienti.
Yemen, più di 65 civili uccisi
“Più di 65 civili sono stati uccisi ieri dagli attacchi aerei della coalizione a guida saudita nella provincia di Taiz, in Yemen sudoccidentale. Tra loro anche 17 persone della stessa famiglia. I sopravvissuti ai bombardamenti, che hanno colpito le abitazioni dei civili, stanno cercando a mani nude tra le macerie con la speranza di trovare […]
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