Se i dizionari sono sempre piu’ segno dei tempi, soprattutto quando accettano nuove parole nate dall’uso di tutti i giorni, quanto deciso dal dizionario di Oxford e’ sicuramente il segno di una Unione europea sempre piu’ travagliata e difficilmente gestibile. La prestigiosa pubblicazione ha infatti deciso di inserire, per ora solo nella versione su Internet ma a breve anche su quella cartacea, le parole ‘Brexit’ e ‘Grexit’, che appunto indicano nel linguaggio giornalistico e della politica il rischio, per ora paventato, dell’uscita di Regno Unito e Grecia dal recinto comunitario.
Per quanto riguarda il Regno Unito, come noto, il governo conservatore guidato da David Cameron dovrebbe annunciare in autunno la data per il referendum ‘dentro o fuori’ dall’Ue, che si potrebbe tenere gia’ nel 2016. Per quanto riguarda il Paese ellenico, invece, la Grexit e’ entrata prepotentemente nel discorso pubblico a seguito della crisi del debito di Atene, che ha ricevuto ampio risalto sui media di tutto il mondo proprio fra la primavera e l’estate di quest’anno. Tanti altri i neologismi accettati dal dizionario di Oxford. Fra questi, una locuzione sempre piu’ in voga anche nei discorsi ‘elevati’ che si tengono a Londra e dintorni. ‘Brain fart’, letteralmente ‘peto prodotto dal cervello’, indica ormai nel Regno Unito una qualsiasi assurdita’ prodotta in modo troppo impulsivo dalla mente umana e viene sempre piu’ usata anche per descrivere i discorsi di alcuni politici troppo ‘esuberanti’.
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