Nel secondo trimestre la Cina aveva sorpreso con il +7% messo a segno dal suoPil, un risultato del tutto inatteso. Dato, però, che non era stato preso bene dai mercati e le Borse, anziché festeggiare, avevano perso terreno. Il motivo è semplice: nessuno ha pensato che quel dato fosse vero, ritenendolo “gonfiato” dalle autorità cinesi. In un certo senso quel dato è stato effettivamente gonfiato, ma non da manipolazione truffaldine, ma dall’andamento delle Borse. Le Piazze cinesi, infatti, anche nel secondo trimestre di quest’anno sono cresciute e quando le Borse salgono, le banche e le società di investimento vedono i loro utili aumentare, dando così un contributo positivo al Pil. Contributo che nel caso cinese è stato calcolato tra l’1% e il 2%: significa che senza le Borse, la crescita cinese fa segnare tra il +5% e il +6%. Siamo dunque lontani dal +7% preventivato dal governo per quest’anno. Con il recente crollo delle Piazze cinesi, però, il Pil cinese non potrà fare affidamento sul contributo dei servizi finanziari e questo vorrà dire trovarsi di fronte a un dato inferiore a dell’1-2%. Brutta notizia per i mercati, perché sarà la certificazione del forte rallentamento dell’economia cinese, ma non solo. I mercati si troveranno a pensare che il dato precedente era stato veramente manipolato e inizieranno a non fidarsi più di tanto della Cina. E la mancanza di fiducia da parte degli investitori per una Borsa è uno dei problemi più gravi possibili.
L’economia cinese frena
Nel secondo trimestre la Cina aveva sorpreso con il +7% messo a segno dal suoPil, un risultato del tutto inatteso. Dato, però, che non era stato preso bene dai mercati e le Borse, anziché festeggiare, avevano perso terreno. Il motivo è semplice: nessuno ha pensato che quel dato fosse vero, ritenendolo “gonfiato” dalle autorità cinesi. […]
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