«La sospensione al conferimento dei rifiuti presso l’impianto di compostaggio di Castel di Sangro imposta per criticità gestionali, nonché in conseguenza del distacco dell’energia elettrica per morosità, certifica il fallimento delle politiche ambientali (provinciali e regionali) che si sono succedute negli ultimi anni e conduce l’Abruzzo sempre di più verso uno stato emergenziale!»
«Sottolineo» – afferma la portavoce pentastellata Blundo – «che negli ultimi anni nessun concreto indirizzo è stato fornito dalla politica per aggiornare l’obsoleta pianificazione regionale di settore costituita dalla legge regionale n. 45 del 2007 oggi non più adeguata e, per il comprensorio aquilano, da un Piano di Gestione Rifiuti Provinciale risalente al 2003. A tale quadro si deve aggiungere l’attuale paralisi del Servizio Gestione Rifiuti Regionale causato dall’endemica carenza di personale che, ad un anno dall’insediamento dell’assessore Mazzocca, si è acuito ancor di più non essendo stati presi dagli amministratori regionali, se non solo a parole, provvedimenti per il superamento dell’emergenza. Tale carenza di personale sta comportando un ulteriore rallentamento dei procedimenti amministrativi relativi alla stipula di convenzioni ed allo svolgimento delle conferenze di servizi, procedimenti necessari sia per l’approvazione di nuovi impianti, che per “sanare” situazioni sanzionatorie pre-esistenti. Infatti a tale quadro già di per sé drammatico» – prosegue la senatrice Blundo – «non si deve dimenticare il procedimento di infrazione comunitaria relativo alla bonifica delle 21 discariche comunali abusive, ancora non completato sebbene siano da tempo disponibili i fondi POR FESR 2007 – 2013 e quelli previsti nella legge di stabilità 2014: gli esiti di tale procedimento rischiano di pesare sulle casse regionali e di riflesso sui contribuenti abruzzesi. Tale situazione di empasse rende ancor più difficile lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali rispetto ad altre regioni ed ostacola di conseguenza, la creazione di nuovi posti di lavoro oltre a provocare l’aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti per i cittadini abruzzesi. In riferimento all’impianto di Castel di Sangro, impianto peraltro già oggetto di precedenti finanziamenti da parte della regione per un importo di circa 700.000 euro (erogati con varie DGR tra le quali la n. 534 del 12/07/2010 e la Determinazione direttoriale n. DA_96 del 28/03/2014). Non è da trascurare neppure la situazione dei dipendenti della società che già da qualche tempo lamentavano il mancato percepimento degli stipendi e che vedono adesso ancor di più in pericolo, la stabilità del loro lavoro e del loro futuro.»
«Tale situazione» – conclude la senatrice grillina Blundo – «è sempre più preoccupante poiché l’Abruzzo tutto, un tempo definito parco verde d’Europa, sta precipitando in una condizione ambientale sempre più emergenziale, dai divieti di balneazione sulla costa Adriatica, ai malfunzionamenti di alcuni impianti di depurazione, alla presenza di salmonella nei fiumi aquilani, al fermo di impianti di trattamento rifiuti e il tutto avviene di fronte ad una classe politica locale cieca ed ad una giunta regionale incapace di governare, come dimostrato nell’ultima seduta di consiglio regionale.»
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