“Nel mentre attendiamo con soddisfazione l’inaugurazione del vecchio nuovo Palazzo di Giustizia di Via XX Settembre, come penalisti aquilani non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per lo stato di sostanziale abbandono in cui viene lasciato un altro importante ufficio giudiziario, quello del Tribunale di Sorveglianza. Esso solo, infatti, verrà mantenuto presso quella che non a torto definimmo la baraccopoli giudiziaria di Bazzano”.
A denunciarlo è il direttivo della Camera Penale di L’Aquila “Emidio Lopardi Jr., che dice non alla permanenza del Tribunale di sorveglanza nel nucleo industriale di Bazzano, che a breve sostiene il direttivo, “tornerà ad essere una landa desolata”, creando grandi disagi logistici ad “un ufficio che ha giurisdizione sui condannati reclusi negli otto Istituti Penitenziari abruzzesi”.
“Elementari e di facile intuizione sono i problemi – si legge infatti nella nota – dal punto di vista della sicurezza dei magistrati, del personale di Cancelleria e degli stessi avvocati, ma non solo: si pensi, ad esempio, che una istanza di permesso dovrà fare il viaggio (in macchina, naturalmente) da Bazzano a L’Aquila e ritorno solo per il parere della Procura o, ancora, alle concomitanze tra udienze di Gup, Tribunale, Corte di Appello e lo stesso Tribunale di Sorveglianza – che si verranno a creare in virtù dell’improvvida scelta di abbandonare a sé stesso il nostro ufficio”
Resta poi il problema del posto vacante da presidente del Tribunale di sorveglianza. Il timore è che la sua “nomina avverrà con i tempi biblici ed anacronistici del Consiglio superiore della magistratura, si ottiene un quadro assolutamente allarmante ed una situazione cui è necessario porre immediato rimedio”.
“L’augurio – conclude la nota – è che si trovi con la massima sollecitudine una adeguata soluzione logistica anche per questo Ufficio e che, al più presto, si provveda alla nomina del nuovo Presidente dello stesso, anche in considerazione della moltiplicazione delle competenze createsi in capo alla Magistratura di Sorveglianza in virtù della più recente legislazione, figlia di scellerate scelte di politica giudiziaria, le stesse che hanno portato al collasso la situazione delle carceri italiane. Come Avvocatura Penalista non potremo che vigilare attentamente denunziando ogni abuso, disfunzione o carenza”.
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