Si riapre ufficialmente oggi l’anno scolastico. I primi a tornare sui banchi saranno gli studenti della Provincia di Bolzano, per i quali le lezioni inizieranno proprio stamane. Mercoledì 9 settembre sarà invece il turno degli studenti del Molise, seguiti il 10 da quelli dell’altra Provincia autonoma di Trento. Il 14 settembre ripartono le lezioni per il grosso degli studenti italiani, visto che riapriranno le scuole delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli, Liguria, Lombardia, Sicilia, Piemonte, Marche, Umbria, Sardegna e Valle d’Aosta. Il giorno dopo toccherà agli alunni delle regioni Lazio, Toscana ed Emilia Romagna. Infine, il 16 settembre, gli ultimi a tornare saranno gli alunni di Puglia e Veneto. Curiosamente, gli studenti altoatesini, che sono i primi ad iniziare, saranno anche gli ultimi a finire. Infatti, in base al calendario scolastico l’ultimo giorno di lezione per loro sarà giovedì 16 giugno 2016, anche se rispetto ai loro colleghi delle altre regioni, gli altoatesini beneficeranno di più vacanze durante l’anno, con due settimane aggiuntive, una a novembre (2-8) ed una a febbraio (6-14).
Con l’apertura delle scuole, torna alla ribalta la questione della spesa sostenuta dalle famiglie per l’acquisto di libri e materiale scolastico: una vera e propria “stangata” che – denuncia il Codacons – arriva a pesare fino a 1.100 euro per ogni studente. In base ai dati dell’associazione dei consumatori, infatti, per il corredo scolastico (penne, diari, quaderni, zaini, astucci, ecc.) si spenderà quest’anno leggermente di più rispetto al 2014: una famiglia media dovrà mettere in conto una spesa annua attorno ai 500 euro a studente, a cui va aggiunto il costo per i libri di testo, altra voce che inciderà pesantemente sui portafogli delle famiglie.
La spesa per i testi – spiega il Codacons – è estremamente variabile e dipende non solo dal livello di istruzione (elementari, medie, superiori, licei, istituti tecnici, ecc.), ma anche dalle scelte dei singoli istituti, e varia dai 280 euro fino a raggiungere quota 600 euro, considerato anche l’acquisto dei dizionari. Tra corredo e libri di testo, quindi, la spesa complessiva può raggiungere e superare i 1.100 euro a studente. Il Codacons ha deciso così di fornire una guida pratica alle famiglie, per consentire loro di risparmiare sensibilmente nella spesa scolastica e abbattere i costi fino al 40%.
Una sorta di decalogo per non subire la stangata paventata e risparmiare al massimo. Una serie di semplici regole, che possono quasi dimezzare i costi
Non inseguire le mode. In questi giorni tutte le televisioni stanno bombardando i ragazzi con pubblicità mirate agli acquisti necessari per la scuola. Allontanarli dalla TV e non farsi condizionare dal mercato pubblicitario. Non inseguendo le mode, per il corredo potreste spendere il 40% in meno, acquistando prodotti di identica qualità.
Acquisti al Supermercato. Nei supermercati si puo’ arrivare a risparmiare fino al 30% rispetto alla cartolibreria. In questo periodo alcune catene di supermercati vendono i prodotti scolastici addirittura a prezzi stracciati: sono i cosiddetti prodotti “civetta”. Vengono venduti beni addirittura sottocosto, contando sul fatto che comunque chi li acquista, finirà per acquistare anche tutto il resto. Per approfittarne, basta comprare i soli prodotti “civetta” e acquistare da un’altra parte il resto dell’equipaggiamento necessario.
Rinviare gli acquisti. Abbiamo la pessima abitudine di acquistare subito tutto quello che servirà nel corso dell’anno, ma le scorte di quaderni e penne si possono anche comprare in un momento successivo. Spesso, aspettando, si risparmia.
Aspettare i professori. Per le cose più tecniche (dal compasso ai dizionari), poi, è bene attendere le disposizioni dei professori, onde evitare acquisti superflui o carenti.
Offerte promozionali e kit a prezzo fisso. Ben vengano! Possono essere convenienti. Se non sono frutto di un accordo con le associazioni di consumatori, che fanno da garante, occorre comunque confrontare i prezzi e controllare la qualità del prodotto, specie per lo zaino (per il quale il Codacons sconsiglia in ogni caso l’acquisto, dando la preferenza al trolley).
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