I sindacati aquilani si mobilitano unitariamente, con una vertenza congiunta, contro la politica di riassetto delle Aziende Partecipate messa in atto dal Comune dell’Aquila. Nel mirino delle associazioni è finito in particolare un atto di indirizzo della Giunta, approvato dal Consiglio alla fine di agosto, che detta le linee guida alle partecipate, per procedere alla riorganizzazione dei servizi e dei lavoratori. Un atto, al quale la Asm ha già dato attuazione, che non prenderebbe per nulla in considerazione il nuovo contratto nazionale riguardante le aziende partecipate, ma lascerebbe sostanzialmente invariate le posizioni dei lavoratori, contravvenendo in questo modo anche alla pronuncia della Corte Costituzionale che ha giudicato come illegittimo il blocco dei contratti nella pubblica amministrazione, dichiarando implicitamente la stessa illegittimità anche per i contratti di diritto privato, come quelli delle partecipate.
L’atto di indirizzo comunale inoltre, non tiene nemmeno conto della contrattazione aziendale, bollandola addirittura come sgradita, sebbene questa, nel corso degli anni passati, abbia portato importanti benefici per le stesse casse comunali. I sindacati sono preoccupati che l’eventuale attuazione del discusso atto, possa comportare dei problemi per i fruitori dei servizi offerti dalle aziende partecipate, nonché ulteriori spese per il Comune, che sarebbe costretto a nuove assunzioni, se gli amministratori unici decideranno di mettere in atto le direttive comunali.
Per cercare di scongiurare il verificarsi di una situazione di illegittimità, che ha detta dei sindacati sarebbe unica in Italia, le rappresentanze chiameranno unitariamente, in un’assemblea congiunta la prossima settimana, tutti dipendenti delle aziende partecipate a proclamare lo stato d’agitazione, finché il Comune non provvederà al ritiro dell’atto di indirizzo e alla sua sostituzione con uno che tiene conto di quanto stabilito dai nuovi contratti nazionali.
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