“Fate crescere l’economia dell’onestà. Non vi chiedo solo di essere onesti, ma di promuovere questo valore nella società. L’aria della corruzione, di questi tempi, tira dappertutto”. Questo il monito di Papa Francesco, che oggi ha ricevuto in udienza, nella sala Paolo VI del Vaticano 7mila tra soci e dipendenti della Banca di credito cooperativo di Roma, in occasione del 60esimo anniversario della fondazione della banca. Oltre mille i soci provenienti dalla provincia dell’Aquila, rappresentata dal vice presidente della Bcc di Roma, Gabriele Gravina, dal componente del comitato esecutivo, Lorenzo Santilli, e dal direttore area Abruzzo, Gianluca Liberati.
Il Pontefice, accolto in sala con un’ovazione, ha invitato i presenti “a preoccuparsi del rapporto tra economia e giustizia sociale, mantenendo sempre al centro la dignità e il valore delle persone, non il dio denaro”. Rivolgendosi al presidente della Bcc Roma, Francesco Liberati, e al direttore generale, Mauro Pastore, il Pontefice ha dichiarato: “Siete la banca di credito cooperativo più grande d’Italia e so che operate nel Lazio e in Abruzzo, destinando anche risorse in beneficenza, nel campo della mutualità e della cooperazione. Continuate ad esercitare la missione del credito cooperativo”, ha affermato Papa Francesco, “facilitate e incoraggiate la vita delle famiglie, proponete soluzioni mutualistiche per la gestione dei beni comuni, che non possono doventare proprietà di pochi o oggetto di speculazione. Promuovete un uso solidale e sociale del denaro, nello stile della vera cooperativa, dove non comanda il capitale sugli uomini, ma gli uomini sul capitale. Partecipate attivamente alla globalizzazione, ma che sia la globalizzazione della solidarietà”. Il discorso del Pontefice è stato preceduto dal saluto del presidente della Bcc Roma, Francesco Liberati, che ha consegnato a Papa Francesco i fondi raccolti a sostegno del progetto “Non ti scordar di me” per l’acquisto di un’ambulanza a servizio dei piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù, provenienti, in particolare, dalle periferie romane. “La nostra scelta”, ha detto Liberati sottolineando la mission della banca, “è quella di continuare ad assicurare il diritto al credito non solo nella grande città, ma nelle periferie e nei piccoli paesi rurali e di montagna, anteponendo l’aspetto umano a quello finanziario. Da sempre la nostra banca presta grande attenzione al territorio, sostenendo e valorizzando i soggetti attivi che operano per fini di utilità morale e civile. La nostra attività di impresa si basa sulla centralità della persona: per noi il profitto non è un fine, ma uno strumento orientato a creare occasione di sviluppo e nuove iniziative economiche e di propulsione sociale”.
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