“Forse qualcuno si aspettava una rinuncia piu’ grande, ma dal mio punto di vista ho sempre pensato che questa scommessa sarebbe stata vinta”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in merito alle proposte di assunzione fatte agli insegnanti precari nella fase B del piano straordinario di assunzioni, che sono state accettate in oltre il 97% dei casi. Parlando a Uno Mattina, Giannini ha aggiunto: “Questo processo di assunzioni limita molto di piu’, rispetto agli anni passati, la mobilita’ all’interno della scuola: gli insegnanti vanno dove sono gli studenti. Credo che gli insegnanti abbiano accettato la sfida di una scuola che cambia, al passo con i tempi, e questa e’ una cosa molto, molto importante. Ringrazio quindi tutti gli insegnanti che oggi si ritrovano, per la prima volta, stabili nella scuola”, ha concluso la titolare del dicastero di viale Trastevere.
“Tutto il pubblico impiego guadagna poco in Italia. E’ un tema che forse potra’ essere affrontato con la riapertura dei contratti. Non e’ questo il momento di parlarne, non e’ una competenza del mio ministero, ma credo che si stanno creando le premesse”. Aggiunge, Stefania Giannini, nel giorno in cui tornano sui banchi milioni di studenti. Con la riforma della scuola, intanto, ha poi sottolineato, “oltre alle assunzioni, abbiamo istituito un fondo di incentivazione di 200 milioni all’anno e la card dell’insegnante, che vuol dire 500 euro nella busta paga. Insomma, la scuola parte con un passo avanti rispetto agli altri settori”.
“Penso che sara’ un anno di grandi sfide, per noi che dobbiamo attuare la legge, ma anche per gli studenti e gli insegnanti. Il valore fondamentale e’ la continuita’ didattica”. “Questo e’ un anno di transizione – ha continuato Giannini – perche’ fa partire un passo di una riforma ambiziosa che vuole dare alla scuola tutto quello di cui ha bisogno: insegnanti e nuove possibilita’ di apprendimento per gli studenti”. La titolare del dicastero di viale Trastevere ha infine ricordato che “il fondo di funzionamento e’ stato raddoppiato in tutte le scuole italiane, e a partire dai primi giorni di scuola”. “Queste – ha concluso – sono piccole ma grandi cose che testimoniano che facciamo sul serio”.
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