L’Italia e’ l’unico paese europeo, insieme alla Grecia, privo di una misura nazionale come il reddito minimo, mirata a sostenere l’intera popolazione in poverta’ assoluta. E di fronte a una poverta’ diffusa il welfare pubblico nazionale e’ ancora del tutto inadeguato, con un sistema di interventi sottodimensionato per volume di risorse economiche.
E’ quanto viene sottolineato nel secondo Rapporto Caritas sulle politiche contro la poverta’ in Italia, presentato oggi a Roma. Dal 2008 al 2015 i fondi nazionali destinati alle politiche sociali sono scesi da quasi 3,2 miliardi di euro a poco piu’ di 1,2 miliardi, e la distribuzione della spesa pubblica e’ decisamente sfavorevole ai poveri: l’Italia ha una percentuale di stanziamenti dedicati alla lotta alla poverta’ inferiore alla media dei paesi dell’area euro, lo 0,1% rispetto allo 0,5% del Pil, l’80% in meno. Inoltre, la gran parte dei finanziamenti pubblici disponibili e’ dedicata a prestazioni monetarie nazionali mentre i servizi alla persona, di titolarita’ dei Comuni che poi coinvolgono anche il terzo settore, sono sottofinanziati: nel 2012 i municipi della penisola hanno spesa in media 15 euro a persona per gli interventi sulla poverta’, solo 6 euro al sud. Insoma, durante la crisi in termini strutturali non e’ cambiato nulla – segnala la Caritas – poiche’ nel periodo 2007-2014 non sono state introdotte novita’ degne di nota, ulteriormente indebolite dalle politiche di austerita’ rivolte ai Comuni che li hanno portati a contrarre la loro spesa sociale gia’ molto scarsa; anche la Social Card, attiva dal 2008, non ha modificato in misura significativa il quadro delineato, data l’esiguita’ tanto degli importi previsti quanto del numero di poveri raggiunti.
Il numero di persone in poverta’ assoluta e’ piu’ che raddoppiato in 7 anni, passando da 1,8 milioni del 2007 a 4,1 milioni del 2014. Confrontando il 2014 con il 2007, ultimo anno prima dell’inizio della crisi, si osserva che il numero delle persone in poverta’ assoluta e’ salito dal 3,1% al 6,8% del totale, anche se i piu’ recenti dati Istat segnalano che la poverta’ ha smesso di crescere: per la prima volta dal 2007, infatti, nel 2014 la percentuale di persone colpite (il 6,8% del totale) si e’ stabilizzata rispetto al 2013, in cui era il 7,3%.
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