Nel secondo trimestre, nel Mezzogiorno, gli occupati aumentano di 120 mila unita’, portando in crescita anche il tasso di occupazione. Lo rileva l’Istat. Per contro, crescono le differenze nei tassi di disoccupazione, a svantaggio delle regioni meridionali.
Piu’ in generale nello stesso periodo tutti gli indicatori sul mercato del lavoro hanno segnato un miglioramento. L’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilita’ Nazionale), registra aumenti dello 0,2% su base congiunturale e dello 0,8% in termini tendenziali.
Grazie a una crescita dell’output leggermente piu’ sostenuta, anche la produttivita’ oraria del lavoro ha segnato un modesto recupero su base congiunturale (+0,1%). L’occupazione stimata dall’indagine sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali e’ pari a 22 milioni 446 mila persone, lo 0,5% in piu’ del trimestre precedente (+103 mila), corrispondente a un tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni pari al 56,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali La crescita congiunturale degli occupati nel trimestre ha interessato entrambi i generi e, tra le diverse tipologie, soltanto i lavoratori dipendenti (+0,8%, pari a 137 mila lavoratori in piu’ equamente ripartiti tra l’occupazione a carattere permanente e temporaneo), mentre sono calati gli indipendenti (35 mila unita’, -0,6%).
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