“Anas non appaltera’ mai piu’, almeno fino a quando ci saro’, appalti con progettazione preliminare che gia’ si sa che cambiera’, soltanto per arrivare a questi impegni cogenti e definitivi per cui i fondi vengono sicuramente accreditati. Questo e’ un meccanismo demenziale che e’ stato creato per cui i fondi vengono restituiti a scadenza”. Lo ha detto all’Aquila, il neo presidente dell’Anas Spa, Gianni Vittorio Armani, a margine dell’incontro con gli amministratori della provincia aquilana per parlare della dorsale appenninica Rieti-L’Aquila-Navelli-Bussi e del collegamento veloce L’Aquila-Pescara. “Bisogna entro una certa data – ha aggiunto – definire l’accordo vincolante, poi la burocrazia ha tutta una serie di ritardi, e l’unica cosa che si puo’ comprimere e’ la progettazione e allora si mettono in appalto con impegni cogenti e definitivi, progetti sicuramente non all’altezza, in questo modo si creano contenziosi. Per dare un numero Anas ha 13 miliardi di euro di contenziosi in corso su 22 miliardi di euro di asset, quindi piu’ o meno quasi il valore dell’azienda”.
“I progetti devono essere definiti in modo congiunto con gli enti locali e non cambiare quando cambiano le amministrazioni, questa e’ una cosa fondamentale perche’ poi trovarsi con il cantiere in corso e il progetto che cambia, e’ fonte sicuramente di contenzioso e di blocco del cantiere. In una regione complessa – ha aggiunto – come quella dell’Abruzzo, dove ci sono sicuramente problematiche geologiche importanti, c’e’ un tessuto urbanizzato diffuso che va preservato e tutelato e un paesaggio di primaria bellezza; chiaramente i progetti devono essere definiti in modo congiunto. Stiamo lavorando – ha proseguito Armani – sul progetto della Statale 17, su cui la decisione sul tracciato deve essere concordata con gli enti locali, e questa e’ una prerogativa fondamentale. Stiamo puntando in maniera molto forte anche sul settore della manutenzione. E’ vero che bisogna fare opere nuove, allargare, potenziare ma buona parte del patrimonio stradale che gia’ esiste e realizzato dai nostri predecessori, ha un grande valore e deve essere preservato, questo e’ una focalizzazione centrale”
Per eliminare il problema dei contenziosi, il presidente dell’Anas ha rimarcato come la questione puo’ essere superata “accordandosi con gli enti locali facendo una progettazione come questa azienda e’ in grado di fare, con qualita’ architettoniche degne di questo Paese. Facendo noi infrastrutture che poi rimangono per centinaia di anni, non possiamo permetterci di fare cose brutte, dobbiamo fare cose belle di cui essere orgogliosi. Quindi accordo con gli enti locali, progettazione bella e di dettaglio definitiva e poi appalto, questo e’ il processo che vogliamo istituire, per questo motivo ci costruiamo un processo di accordo con la Regione e con gli Enti locali per poter prima accordarci su quello che bisogna fare, come progettare a poi procedere alla realizzazione, e per fare cio’ occorre evitare progetti che abbiano durata pluriennale. Pensare a un progetto di infrastrutture che richiedono lavori pluriennali, quindi 4/5 anni di cantiere e avere un solo anno finanziato e’ una cosa totalmente inaccettabile, su questo dobbiamo intervenire anche con il supporto dei nostri clienti che siete voi rappresentanti degli enti locali, che non e’ trascurabile perche’ indirizza le scelte per l’interesse del territorio. Fare le infrastrutture bisogna farlo insieme, collaborando con il territorio e anche con il contributo del territorio e in termini di investimenti si possono fare infrastrutture migliori per dare una risposta certa alla realizzazione delle strade”.
“Quella dei cantieri e’ una programmazione molto importante in ripartenza, le cui complessita’ sono principalmente operative. Ci scontriamo rispetto ad un tessuto normativo di collaborazione tra cliente e fornitore nel mondo delle opere civili molto complesso. Moltissime imprese fallite con cui normalmente in altri ambiti, il contratto sarebbe stato risolto e riappaltato dalla societa’ appaltatrice, invece, con la normativa italiana – ha osservato – sono stati sospesi e un contratto sottoscritto con Anas diventa una proprieta’ privata dell’azienda fallita che la puo’ rivendere liberamente. Questa e’ una limitazione della liberta’ del concessionario abbastanza curiosa che ha determinato dei ritardi importanti nell’implementazione delle infrastrutture. Questa parentesi sembra chiusa.
Lascia un commento