Dovrà essere bellissima, nella sua vastità entro il cratere, capace di muoversi con biciclette a pedalata assistita, e dedicata ai giovani e a quanti da qualunque angolo della terra dovessero giungere, la “città ideale” dei prossimi trent’anni, delineata da Massimo Cialente alla festa dell’unità.
Dovrà essere immersa in un rilucente verde .
Un sogno? Forse no, perché Cialente ha parlato, per esempio, di disponibilità di fondi spendibili per la realizzazione delle vie ciclabili da Ovest ad Est entro l’unico vasto territorio della città futura.
E dovrà essere luogo dell’alta scienza e della ricerca, quella elevata, poiché dovranno fare “rete” le tante eccellenze ora esistenti.
Per cui dovrà avere privilegiate dimore (ne saranno disponibili 180mila alla fine della ricostruzione, ha annunciato il Sindaco) per gli scienziati di tutto il mondo richiamati all’Aquila dai Laboratori del Gran Sasso dell’Infn (istituto nazionale di fisica nucleare), ma ancor più – e qui si riferisce ai giovani che parlano esclusivamente in inglese – dalle eccellenze delle scuole: Gran Sasso Science Institute e International School Of Space Science (che guarda al sole per conoscere le implicazioni che ha sul nostro pianeta). Rispettivamente dirette – come è ormai noto nel mondo – dagli scienziati Eugenio Coccia edUmberto Villante.
E da tali scuole, pur protese verso l’infinito, in uno con l’Università, L’Aquila potrà avere solide basi – ha aggiunto Cialente – per la ricerca scientifica totale in ogni settore: quale quello della farmaceutica, dello spazio, dell’industria (a cui si deve con urgenza dare adeguata sistemazione nelle aree industriali) e dell’ambiente.
E ciò – sempre per Cialente – dovrà comportare la vivificazione della scuola Reiss Romoli perché sia dato terreno fertile, com’era, alla ricerca formativa dei giovani sì, ma soprattutto ai manager.
E tutto questo calato in un contesto turistico di primordine, pari a quello di altri centri del nord Europa, perché la diaspora aquilana possa riacquistare il suo stile sulle note di Gustav Mahler che indicano: “la tradizione è la salvaguardia del fuoco, non l’adorazione delle ceneri”, al fine di creare un’oasi per “numerosi lavoratori e felici cittadini”.
Quando sarà, Cialente “acquisterà – come ha detto – una pagina de Il Messaggero nazionale, per invitare i cittadini romani a venire a vivere all’Aquila”.
Ed è per questo che lo stesso Sindaco auspica un urgente e forte cambiamento nel considerare i giovani, che evidenziano al momento “problemi di profonda maleducazione”. Dalla quale la città è in molti casi “sfregiata” e resa inospitale per tutti. Dunque, verde e cultura sono alla base della “città futura” di Cialente.
Certamente diversa dall’Aquila che, alla fine dell’Ottocento, fu scelta da Friedrich Nietzsche a sua “città ideale”, imperiale ed altera.
Amedeo Esposito
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