Novartis Italia e Fondazione Cariplo hanno presentato oggi presso il Ministero della Salute il progetto BioUpper a sostegno dei giovani talenti che vogliono creare una start up nelle scienze della vita. L’iniziativa e’ promossa in collaborazione con PoliHub, l’incubatore della Fondazione Politecnico di Milano, e Humanitas, gruppo ospedaliero e avanzata struttura di ricerca. BioUpper – nato da una partnership di due anni firmata da Novartis e Fondazione Cariplo – aiutera’ i giovani startupper a elaborare, formalizzare e presentare progetti innovativi di prodotto o di processo nel campo delle scienze della vita. I piu’ meritevoli verranno accompagnati in un percorso personalizzato e strutturato che consentira’ loro di accedere a risorse, strutture e relazioni in un settore all’avanguardia come quello medico-scientifico. I tre migliori gruppi di lavoro riceveranno inoltre un contributo economico per sviluppare ulteriormente i loro piani.
“Con questa iniziativa – ha dichiarato Guido Guidi, Head of Region Europe di Novartis Pharma – vogliamo sostenere la crescita di un settore, quello delle biotecnologie, che e’ tra i piu’ dinamici e promettenti del panorama scientifico ed economico italiano, contribuendo a colmare il gap tuttora esistente tra l’eccellenza della ricerca nazionale in questo ambito e la sua traduzione in attivita’ imprenditoriali competitive e sostenibili. Il nostro intervento, in partnership con Fondazione Cariplo, PoliHub e Humanitas, e’ un atto concreto in favore dello sviluppo dell’innovazione nelle bioscienze, che Novartis considera un settore strategico per il futuro del nostro Paese, in linea con gli indirizzi dell’attuale governo, che per la prima volta identifica l’Italia come potenziale hub della farmaceutica europea.” “La filantropia a sostegno della ricerca scientifica – ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo – e’ da tempo una realta’ concreta in Italia: in questi venticinque anni la nostra Fondazione ha sostenuto piu’ di 1.500 progetti in questo ambito, con oltre 350 milioni di euro.
Non credo vi sia organizzazione filantropica che abbia fatto di piu’ in Italia. Ora stiamo vivendo un nuovo corso sempre piu’ orientato a collaborazioni con chi, nel pubblico e nel privato, ha a cuore la ricerca che abbia anche un fine sociale, con ripercussioni concrete sulle persone che hanno bisogno”.
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