Antibiotici contro le infezioni somministrati a casa del paziente anziche’ in ospedale con risparmi, in media, di 600 euro al giorno per le casse della Asl. Dal marzo scorso la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, con proprio regolamento, ha dato il via a una strategia che, oltre a ridurre notevolmente i costi, detta la linea per la scelta del farmaco realmente efficace per il singolo caso (cio’ che non sempre accade), garantendo al contempo una migliore qualita’ di vita del paziente che, anziche’ in ospedale, ha il vantaggio di essere curato nell’ambiente familiare.
Si tratta di antibiotici iniettabili e che vengono somministrati (nei casi in cui gli specialisti lo ritengono possibile) dal personale Adi, in tutta la provincia di L’Aquila, a domicilio del paziente. Cio’ accade dopo che la terapia antibiotica e’ stata impostata e avviata in ospedale, durante il ricovero, e che viene poi proseguita nell’abitazione del malato. E’ solo il primo passo del progetto per una piu’ efficace gestione delle infezioni ospedaliere che, a livello nazionale, vede la Asl della provincia aquilana capofila, in un contesto di eccellenze italiane. E’ infatti impegnato da 2 anni in questo percorso, in una posizione di grande rilevanza, il servizio farmacia del San Salvatore, diretto da Eugenio Ciacco.
Un progetto che ieri, a Roma, all’Universita’ di Tor Vergata, ha fatto un ulteriore, importante passo verso un altro fondamentale obiettivo: passare, nella cura antiobiotica delle infezioni, dalla terapia endovena (che si puo’ fare solo in ospedale perche’ necessita di adeguata assistenza) a quella per via orale (con compresse da assumere a casa). Un obiettivo che L’Aquila, entro i primi 6 mesi del prossimo anno, conta di introdurre. Infatti, ogni giorno passato a casa a curarsi per le infezioni, costera’ circa 200 euro a fronte delle 800 necessarie per un giorno in degenza ospedaliera. All’evento scientifico di Roma, dal titolo ‘Workshop in risk management e focus sugli infettivi’, ha partecipato l’elite degli esperti in materia che operano in centri di assoluta levatura come il Policlinico dell’Universita’ di Tor Vergata, l’azienda ospedaliera di Verona, l’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, l’Universita’ di Firenze (dipartimento scienze della salute), l’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma e il Crea sanita’, rappresentato dal prof. Federico Spandonaro.
L’Aquila, con il dr. Ciacco, ha avuto l’importante compito, nel prestigioso team di esperti italiani riuniti ieri nella Capitale, di delineare il ruolo del farmacista ospedaliero, soprattutto nella farmaco-vigilanza, cioe’ sull’esercizio di un costante controllo sugli antibiotici in rapporto a particolare reazioni avverse. “E’ uno dei punti cruciali”, dichiara Ciacco, ” poiche’ e’ agganciato alla sicurezza nell’uso del farmaco anti-infezioni e quindi alla stessa sicurezza del malato che passa attraverso la predisposizione dei piani di risk management che, in parole semplici, servono a ridurre i rischi di eventi dannosi sul paziente, in questo caso per le infezioni ospedaliere. La salute del malato dipende quindi dalla scelta appropriata dell’antibiotico e dalla reale efficacia del farmaco che va coniugata al meglio col contenimento dei costi di degenze”.
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