Berlusconi? L’unico leader possibile per il centrodestra. Salvini? un ottimo colonnello ma non è un generale. Il governo? Disastroso. Ncd? Uno strapuntino di Renzi. Cosa fare per il Sud? Tre anni senza tasse a chi investe. Queste e altre le dichiarazioni di Nunzia De Girolamo a Tribunapoliticaweb.it e/retewebitalia.net
Certo non è stato facile “tenerla a bada” per Ncd, il partito di Angelino Alfano. In realtà non ci sono riusciti affatto. Ma non perché reclamasse poltrone. A quelle, è abituata a rinunciare, se occorre, per difendere le sue idee. Da mesi andava dicendo che il partito si stava appiattendo su Renzi. E così, senza grandi clamori ma con una polemica politica ferma, ha fatto le valigie ed è tornata in Forza Italia, là dove è nata politicamente. Ripartendo dall’ultima fila. Laureata in giurisprudenza, avvocato, rinuncia all’attività forense per entrare in politica nel 2007. Sposata, una figlia di tre anni, Gea. “La politica è una grande passione – dice – a volte sacrifico, con dolore, il tempo per la mia bambina, perché vorrei consegnarle un mondo migliore di quello che ho trovato io”.
Nata con Forza Italia, poi Ncd. Ora il ritorno, che si è consolidato nelle ultime settimane con la riunione dei 120 amministratori campani che l’hanno seguita. Quali le ragioni del suo ritorno in Forza Italia?
Innanzitutto una grandissima voglia di ricostruire il centrodestra. Vorrei dare il mio contributo in un’operazione che all’interno di Ncd non era più all’ordine del giorno. Ncd era stato fondato, ed io sono stata cofondatore, con l’obiettivo di contribuire all’ammodernamento del centrodestra in modo tale da renderlo più europeo, più riformista. Invece è diventato uno strapuntino del governo che è guidato da una forza per noi alternativa, come il Partito Democratico. Diciamo che ci sono anche motivazioni di carattere personale, come quella di voler restituire a Silvio Berlusconi una piccola parte di quella fiducia che lui ci ha sempre dato e mi ha sempre dato. Ecco perché, controcorrente rispetto ad altri, ho lasciato la comoda maggioranza per andare in una scomoda opposizione.
Alfano nel giugno scorso ha detto: “De Girolamo cerca pretesti per andare via”…
Bah, direi che è la reazione di chi ha una malattia e se la prende con il medico, invece di prendere una medicina. Nell’ultimo anno ho fatto quello che ritenevo di dover fare, e l’ho fatto alla luce del sole, dicendo ciò che pensavo con estrema chiarezza. Ho avvertito il mio partito di allora, e cioè Ncd, che era in un tunnel senza uscita e che l’inesistenza di un progetto che avesse un obiettivo chiaro ci avrebbe portato in un burrone. Angelino Alfano pur di non vedere i problemi che esistevano nel partito, ha preferito dare responsabilità ai singoli. Non trovo sia una tattica vincente.
Forza Italia attraversa un momento difficile. E’ stato a lungo il traino e la sintesi del centrodestra. Come pensa possa essere rilanciato? Da dove cominciare perché ritorni a essere il catalizzatore unificante che Berlusconi vuole?
Forse dovremmo tornare all’antico, adeguandoci ai tempi della modernità. I valori della famosa rivoluzione liberale di Berlusconi sono oggi ancora l’unica via di uscita per il nostro Paese. Lo credo fortemente. Non ci sono slide del Premier Renzi che mi possano far cambiare idea. Forza Italia deve tornare ai suoi valori, alle piazze, alle strade, ai luoghi d’incontro, alle assemblee di lavoratori, artigiani professionisti. La crisi del partito credo sia soprattutto determinata dall’allontanamento della gente. Se saremo capaci di costruire una rete nei territori, avremo un’ottima possibilità di rilanciare Forza Italia. Rispetto ai nostri validissimi alleati, penso abbia una marcia in più. E’ presente sul territorio, nel cuore della gente, nella mente. Un partito trasversale diffuso dalle Alpi alla Sicilia. Siamo un Paese di moderati: abbiamo grande spazio.
E poi c’è Silvio Berlusconi. L’ha incontrato più volte ultimamente. Le sembra determinato a riunire il centrodestra?
Assolutamente sì. Berlusconi è l’unico in grado di esercitare una funzione di sintesi della coalizione. E lo ha già dimostrato. Poi sarà lui stesso a decidere cosa fare. Penso che Berlusconi abbia ancora la forza e l’energia per stare in campo e noi dobbiamo essere accanto a lui.
A proposito di leadership, si è affacciato Salvini. Ha ottenuto grandi risultati per la Lega Nord. Lei accetterebbe un centrodestra guidato da Salvini?
Le leadership non si costruiscono a tavolino e non si sorteggiano neppure. Le costruiscono comunque e sempre i cittadini. Matteo Salvini è stato bravissimo a far resuscitare, di fatto, la Lega Nord. Ma un leader non può pensare solo al suo marchio di fabbrica. Deve riuscire a fare sintesi, come ha fatto, e per tanti anni, Berlusconi. Un colonnello può essere bravissimo nel guidare un battaglione ma l’esercito poi lo comanda un generale che conosce i soldati e sa come schierarli. Penso che Matteo, attualmente, sia un eccellente colonnello e diriga il suo battaglione perfettamente. Comunque, prima di pensare al generale bisogna pensare all’esercito. Ritengo sia indispensabile la figura di Silvio Berlusconi, per quanto ha fatto e per quello che ancora vuole fare.
Però Salvini per crescere ha anche caratterizzato il suo intervento in modo estremo. Un po’ scomodo, per un centrodestra moderato?
Siamo stati sempre alleati di Matteo Salvini, sia nelle grandi regioni sia nel governo. Penso che tutto debba girare intorno a Forza Italia, che deve tornare centrale come in passato. In questo caso anche gli estremismi svaniranno.
In questi giorni si è tornato a parlare di Nazareno3 in occasione delle votazioni al Senato sulle riforme. Come vede il percorso delle riforme?
Forza Italia è un opposizione di governo, nel senso che non voterà mai no a un provvedimento che sia utile per i cittadini. Non esiste nessun Nazareno3. C’è un’opposizione responsabile che vuole governare il Paese come ha fatto negli anni, con risultati di gran lunga migliori di Matteo Renzi. Basta chiedere a un cittadino per strada, in un mercato o a un taxista, se stavano meglio prima o stanno meglio adesso. Credo che la risposta sarebbe automatica, e non c’entra solo la crisi internazionale, che sicuramente è forte.
E le riforme?
Penso che queste riforme siano un pasticcio. Andrebbero riviste e corrette per il bene della nazione e non per il bene di Forza Italia. Del resto, la sinistra di pasticci ne ha fatti altri. Pensiamo solo all’Articolo Quinto: ne paghiamo ancora le conseguenze, le province non sono state abrogate. Renzi mi pare più interessato alla sua rielezione, anzi alla sua elezione, visto che non ha avuto un mandato popolare. Non vorrei essere ripetitiva ma l’ultimo premier eletto dal popolo si chiama Berlusconi,
A proposito delle intenzioni di Berlusconi, questi recentemente ha affermato che “vuole vincere con un nuovo programma con alcuni meno e molti più”. Può dirci di più?
Come ha spiegato Renato Brunetta, il mio capogruppo, l’Italia ha bisogno di essere “alleggerita”. Di contro, questo governo ha determinato un’imposizione fiscale sconcertante. L’Italia va alleggerita di regole, di tassazioni, di tutti gli inghippi burocratici che non consentono a chi lavora onestamente, cioè la maggioranza del popolo italiano, di creare benessere. Così possiamo creare crescita. Non c’è una ricetta miracolosa, ma meno burocrazia, meno leggi, più giustizia vera e più libertà: questo potrebbe consentire all’Italia di ripartire davvero. Oggi l’Italia è un paese a sovranità limitata e non credo il cittadino percepisca lo Stato come amico, ma come nemico.
Renzi dice che queste cose lui le sta facendo o le ha già fatte…
A me pare che Renzi abbia annunciato a tutto questo. A oggi non ho visto un risultato rilevante. Basti pensare agli 80 euro. Li ha spacciati come riduzione delle tasse, ma nel bilancio dello Stato sono scritti come spesa corrente. Non riguardano tutti i cittadini, ma solo una parte. E insieme gli 80 euro che lo hanno fatto arrivare al 40% alle elezioni (l’’ho ritenuto un ottimo spot elettorale), le tasse locali sono aumentate. Basta chiedere alle famiglie che a fine mese non riescono ad andare avanti.
Altro grande tema il Sud, a cui lei è particolarmente vicina. Come giudica l’azione di Governo in questo campo?
Governo disastroso, perché il sud nell’agenda di Renzi non esiste. Il mezzogiorno ha grandi risorse culturali, intellettuali, agroalimentari. Abbiamo però la disoccupazione giovanile più alta della storia della Repubblica. Il premier ci ha propinato la solita slide, il solito fotoromanzo e la novità delle novità è il rifinanziamento delle opere pubbliche. Che però già esiste, si chiama contratto di programma. Qualcuno dei consulenti di Renzi dovrebbe spiegarlo al nostro premier.
Che cosa serve allora?
Al Sud serve un grande choc, ad esempio l’abolizione delle tasse per chi investe per un periodo sufficientemente lungo, come 3 anni. Penso a dieci opere strategiche che possano rilanciare le infrastrutture. Basta girare la Calabria, Sicilia, Campania e altre realtà per capire il disastro che stiamo vivendo nelle infrastrutture. Basta prendere un treno di pendolari a livello regionale per rendersi conto di come siamo arretrati. In più, il Ministro Delrio lo scorso anno ha sottratto al Sud 3,5 miliardi di risorse per poi utilizzarle a livello nazionale. Ancora una volta il Sud si è visto privato delle risorse necessarie al suo rilancio
Se Berlusconi volesse puntare su una donna per la leadership di FI, lei se la sentirebbe di farsi avanti?
Io ero in maggioranza, con tutte le comodità che si possono avere. Se qualcuno si comporta bene e non dà fastidio, di solito un posto in maggioranza lo trova. Ho fatto una scelta di testa e di cuore e sono tornata nell’opposizione. Sono stata Ministro, ho avuto questo grande onore, sono stata capogruppo e sono tornata soldato semplice. Ora rispondo al presidente Berlusconi, al mio capogruppo Renato Brunetta e lavoro per il Paese con umiltà grazie al mio partito, tutti i giorni. In Forza Italia ci sono molte persone capaci. Io sono appena tornata a casa. Mi siedo all’ultimo posto, in ultima fila e sono molto serena. Diciamo che questa serenità ritrovata, insieme all’entusiasmo e alla felicità, sono elementi che non intendo perdere.
Dario Tiengo- tribunapoliticaweb.it
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