“Il complesso tema dei vaccini e la riorganizzazione del sistema di prevenzione vaccinale, anche alla luce dei gravi episodi legati alla mancata vaccinazione che si sono verificati in alcune parti del territorio nazionale e che hanno colpito piccoli pazienti, pongono l’urgenza di una risposta seria, celere ed efficace da parte di tutti gli attori coinvolti a cominciare dal ministero della salute”. Lo affermano i senatori del Pd Della Zuanna, Dirindin, Granaiola che su questo rivolgono un’interrogazione urgente al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dove sostengono: “Considerato che in questi giorni e’ all’attenzione della Regioni il nuovo piano di prevenzione Vaccinale 2014/16, predisposto dal ministero della Salute, che promuove un’offerta molto piu’ ampia di vaccini ed un’estensione della platea dei vaccinati, e’ importante definire le risorse finanziarie che, in un regime di stabilizzazione della spesa sanitaria pubblica e di mancata espansione o contrazione del personale, dovranno essere necessariamente negate ad altre componenti del servizio sanitario nazionale”.
“Il ministro – hanno sottolineato i senatori Pd – dovra’ poi chiarire alcune importanti questioni, in particolare: se per ogni nuovo vaccino e’ stato valutato il rapporto fra costi e i benefici per la salute individuale e collettiva e per ogni target di popolazione; il costo stimato per l’acquisto di ogni nuovo vaccino e le condizioni negoziate per l’acquisto; le ragioni per cui si intende seguire, per il nuovo piano vaccinale, un percorso di approvazione distinto da quelli dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e, in questo caso, come si pensa di integrare questo piano nelle procedure di finanziamento e di valutazione previste per tutti gli altri LEA; quanto e come le nuove campagne vaccinali sottrarranno risorse di personale ad altri interventi di salute pubblica e se su questo sono state coinvolte le Regioni per verificare sul piano organizzativo la fattibilita’ degli interventi. Soprattutto chiediamo al ministro come si intendono prevenire possibili ‘crisi di rigetto’ da parte della popolazione che sara’ chiamata a vaccinarsi, alla luce anche del recente declino della quota di vaccinati contro malattie che ormai si ritenevano quasi debellate”. “E’ innegabile – concludono Della Zuanna, Dirindin e Granaiola – che la questione e’ assai complessa e delicata ma proprio per questo e’ necessario un intervento urgente che sia allo stesso tempo un messaggio chiaro e rassicurante per tutta la popolazione, in particolare per tanti genitori che si trovano ad affrontare l’impegno della vaccinazione per i loro bambini”.
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