La dirigenza Soget SPA sembrerebbe che continui a testimoniare il falso nei vari processi giudiziari avviati dagli ex dipendenti: art. 372 c.p .( Falsa testimonianza. Chiunque, deponendo come testimone innanzi all’Autorità Giudiziaria, afferma il falso o nega il vero, ovvero tace, in tutto o in parte ciò che sa intorno ai fatti sui quali è interrogato, è punito con la reclusione da due a sei anni).
I legali dell’Ufficiale della Riscossione Massimo Ridolfi, uno dei massimi esperti in Esecuzione Fiscale – primo a denunciare il modus operandi illegittimo messo in atto sistematicamente dalla SOGET su tutto il territorio nazionale a danno di ignari cittadini (Allegato C,Allegato B) e per questo oggetto di feroce bossing da parte della dirigenza –, in persona dell’Avv. Sigmar Frattarelli, starebbero per depositare presso la Procura della Repubblica di Teramo denuncia per falsa testimonianza contro Gaetano Monaco, ex Direttore Generale della SOGET, e Domenico Ludovico, ex Responsabile Esecutivo. Ricordiamo che il reato di falsa testimonianza è perpetrato contro lo Stato perché impedisce il corretto corso della giustizia.
Rammentiamo che l’Ufficiale della Riscossione Massimo Ridolfi, teramano, fu ascoltato anche dalla Procura di Pescara il 9 maggio 2015 in un interrogatorio fiume nell’ambito dell’indagine sulle “pretestuose dichiarazioni di inesigibilità” presentate da SOGET al Comune di Pescara per 36 milioni di euro, dopo il quale il procedimento penale ha avuto una evidente accelerazione.
I motivi oggetto di denuncia sarebbero più di uno, ma all’opinione pubblica deve interessare, a nostro avviso, quello che più da vicino li riguarda perché questa azienda, di certificata inaffidabilità, continua a gestire impunemente il danaro pubblico.
L’ex DG Gaetano Monaco nelle dichiarazioni rese nell’udienza del 29 luglio 2015 innanzi a un giudice del Tribunale di Teramo, avrebbe dichiarato: “… attualmente non sono più Direttore Generale a seguito di governance aziendale.” nascondendo palesemente la verità, quando, in realtà, ha rassegnato le dimissioni con l’evidente intenzione di eludere la misura cautelare dell’interdizione dall’ufficio richiesta dai PM di Pescara, e presentante nell’udienza del 13 luglio 2015 davanti al GIP, che per questo motivo ha rigettato la richiesta degli inquirenti; avrebbe nascosto così che si è dimesso perché indagato dalla Procura di Pescara con l’accusa di corruzione, tentata truffa, abuso d’ufficio e falso in concorso a vario titolo con Domenico Ludovico, Mario Mazzocca e Lorenzo Sospiri nel “Procedimento Penale n. 1424/2015 R.G.N.R. c/o MONACO Gaetano + altri. (TGR ABRUZZO DEL 13/07/2015 ORE 14:00: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-336cc956-5cbf-4ce2-b8b6-9bc973b0fbb6.html; TGR ABRUZZO DEL 20/07/2015 ORE 14:00; TGMAX DEL 20/07/2015: https://www.youtube.com/watch?v=FmtupvCAp_E)
Domenico Ludovico nelle dichiarazioni rese nell’udienza del 7 ottobre 2015 innanzi a un giudice del Tribunale di Teramo, avrebbe dichiarato: “Da luglio 2015 sino al 31.10.2015 non sono più responsabile di questo reparto, su mia richiesta.” nascondendo palesemente la verità, quando, in realtà, ha rassegnato le dimissioni e si è avvalso della facoltà di non rispondere con l’evidente intenzione di eludere la misura cautelare dell’interdizione dall’ufficio richiesta dai PM di Pescara, e presentante nell’udienza del 13 luglio 2015 davanti al GIP, che per questo motivo ha rigettato la richiesta degli inquirenti; avrebbe nascosto così che si è dimesso perché indagato dalla Procura di Pescara con l’accusa di abuso d’ufficio e falso in concorso a vario titolo con Gaetano Monaco, Mario Mazzocca e Lorenzo Sospiri nel “Procedimento Penale n. 1424/2015 R.G.N.R. c/o MONACO Gaetano + altri. (TGR ABRUZZO DEL 13/07/2015 ORE 14:00: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-336cc956-5cbf-4ce2-b8b6-9bc973b0fbb6.html; TGR ABRUZZO DEL 20/07/2015 ORE 14:00; TGMAX DEL 20/07/2015: https://www.youtube.com/watch?v=FmtupvCAp_E)
Ma non basta.
Da indiscrezioni, giunteci direttamente da Via Venezia 49, sede della SOGET, sembrerebbe che, improvvisamente e dopo i suddetti fatti giudiziari, sia comparsa una anonima casella di posta procedure.mobiliari@sogetspa.it da dove verrebbero impartite disposizioni all’esecutivo e, in particolare, agli Ufficiali della Riscossione che, per forma, contenuto e lessico, ricorderebbero proprio quelle dell’ex “fuoriclasse” della riscossione Domenico Ludovico, l’esattore tarantino, che parrebbe vantare anche delle parentele con il mito di Castellaneta Rodolfo Valentino; dacché viene spontanea una domanda: ma siamo di fronte a “I 2 Cavalieri dell’Apocalisse” o a “L’Armata Brancaleone”, che però non fa ridere per niente?
Figurerebbe che, formalmente, lo stesso “fuoriclasse tarantino”, considerati i suoi guai giudiziari, sia stato sostituito “pro tempore” alla guida dell’esecutivo da un altro dirigente SOGET tarantino , A.P., dotato di una propria casella di posta elettronica aziendale, dal quale però sembrerebbe non impartisca nessuna disposizione.
Sarà timidezza? Oppure non è lui a dare disposizioni?
Sono domande che ci permettiamo di girare al GIP del Tribunale di Pescara, Dott.ssa Mariacarla Sacco, che il 20/07/15 , a fronte delle dimissioni del Monaco e del Ludovico, ha respinto la misura cautelare dell’interdizione dall’ufficio, richiesta per i due dai PM Gennaro Varone, Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio, ricordandole, inoltre, che i due indagati sono stabilmente nei loro uffici e alle dipendenze SOGET, anche se formalmente privi di poteri dirigenziali.
Ci permettiamo di porre un’altra domanda alla Dott.ssa Mariacarla Sacco: ma il Domenico Ludovico, stando alla dichiarazione resa innanzi al giudice del Tribunale di Teramo, il 2 novembre 2015 è legittimato a riprendere la direzione dell’esecutivo SOGET, o è solo un inguaribile burlone?
E non ci sorprendiamo, dopo tutto quello che sta venendo fuori dalla vicenda SOGET…
Rateazioni ad hoc, revoche di pignoramenti e ipoteche e magie varie per sfuggire alle maglie dell’esecuzione fiscale e ritrovarsi negli elenchi delle domande di discarico come inesigibili poiché irreperibili, tutto in salsa SOGET, un sistema di illeciti a richiesta ad esclusivo servizio dei politici, il tutto anche solo per telefono e con la complicità della Presidenza di Lina Di Lello – che incredibilmente ancora non risulta tra gli indagati, come se non fosse a conoscenza dell’operato dei suoi fedeli scudieri – e degli Ufficiali della Riscossione.
Mentre, nello stesso momento, i comuni cittadini, già sbranati dalla crisi, negli ultimi anni sono stati vessati a interesse dello stesso sistema da richieste di dichiarazione patrimoniale dove vengono certificate procedure esecutive invero mai avvenute o, “in peggiorando”, aggrediti da decine di migliaia di procedimenti illegittimi che la SOGET ha messo in atto eludendo sistematicamente le norme a tutela dei contribuenti, anche se morosi, senza predisporre i preventivi e obbligatori solleciti e notifiche dell’avviso di intimazione, che hanno fruttato alle casse della società pescarese centinai di migliaia di rimborsi indebiti alla voce diritti esecutivi – come nell’emissione di quietanze liberatorie con l’addebito di spese esecutive non solo illecite ma addirittura moltiplicate, e tutto sotto la luce del sole.
Per i comuni cittadini tutto questo si traduceva nel ritrovarsi pignorati lo stipendio, la pensione o il conto corrente dalla sera alla mattina, oppure la macchina bloccata dal fermo amministrativo, anche per poche centinaia di euro, e, senza nemmeno rendersi conto degli abusi perpetrati sistematicamente ai loro danni dai funzionari della SOGET, ai quali per questo servizio veniva garantito anche un compenso in busta paga, correvano come disperati agli sportelli della SOGET, senza altri Santi a cui votarsi, per cercare di far fronte all’improvviso cataclisma e poter continuare a vivere, mentre al politico bastava alzare la cornetta, chiamare l’ex DG Gaetano Monaco e farsi annullare altrettanto illecitamente il procedimento “sfuggito senza alcun rispetto” e godere, ancora più illecitamente, di una comoda rateazione del debito, che poi non si preoccupava neanche di pagare perché, nel frattempo, aveva trovato il metodo per rendersi irreperibile agli occhi della SOGET ma non agli occhi degli elettori.
Un “modus operandi” aziendale illegittimo, come spesso denunciato e in primis attraverso le pagine del nostro quotidiano “L’Impronta” dagli Ufficiali di Riscossione non reticenti, fatti riportati anche da Il Centro e Il Tempo (Allegato C,Allegato B), e da numerosissime altre testate giornalistiche anche nazionali, oggetto anche di numerosi esposti presso le Procure abruzzesi e non solo. Gli Ufficiali della Riscossione non reticenti sarebbero stati addirittura vittime di pesanti sanzioni disciplinari e licenziamenti proprio da parte del Presidente Lina Di Lello e dell’ex Direttore Generale Gaetano Monaco perché si opponevano al “sistema”, che vede l’ex Responsabile Esecutivo Domenico Ludovico tra i principali organizzatori: noto in azienda per la sua “spregiudicatezza” nell’organizzare Pignoramenti presso Terzi, decine di migliaia di atti emessi su tutto il territorio nazionale nella più totale inosservanza delle norme in materia (titoli scaduti, importi di minore entità non sollecitati).
Tutto questo, anche se prontamente denunciato, è rimasto a impolverarsi negli archivi delle Procure, tra le quali quella di Teramo, nel sonno eterno dell’ingiustizia italiana; carte però prontamente riesumate non appena la Magistratura, che per tre anni aveva scansato la carne viva dei comuni cittadini, ha potuto addentare la putrescente polpa dei politici.
Rinnoviamo l’invito a denunciare all’Autorità Giudiziaria gli abusi SOGET e chi favorisce illecitamente i suoi interessi; e alla Magistratura, in particolare quella pescarese, che è stata la prima a muoversi nella giusta direzione anche se con ritardo, di portare fino in fondo al profondo rosso Soget le sue indagini. Non tranquillizza contribuenti ed enti sapere che l’ex. Direttore Generale Gaetano Monaco e l’ex Responsabile Esecutivo Domenico Ludovico – considerato anche che quest’ultimo dal 2 novembre 2015 potrebbe ritornare a gestire il reparto esecutivo, salvo un nuovo intervento dei PM pescarsi presso il GIP –, sebbene dimissionari, sono ancora stabilmente all’interno della SOGET, come gli Ufficiali della Riscossione reticenti, che nessun magistrato italiano in questi anni ha mai ritenuto di dover interrogare, nella loro piena funzione esecutiva. Certo tranquillizza politici e “notabili” che hanno bisogno di revoche di pignoramenti ed ipoteche, o di essere ammessi nelle” liste degli inesigibili”.
Speriamo che prima o poi la GIUSTIZIA trionfi a tutela dei cittadini.
Intanto, da alcune indiscrezioni, sembrerebbe prossima la richiesta di rinvio a giudizio di tutti gli indagati dello “Scandalo Soget”, che ha travolto alti dirigenti della società pescarese e politici abruzzesi di primissimo piano cui venivano “scontate le tasse” con “pretestuose dichiarazioni di inesigibilità” e/o con revoche di ipoteche e pignoramenti.
I reati contestati dai PM di Pescara, a vario titolo e in concorso tra gli indagati, sono i soliti: tentata truffa, corruzione, abuso d’ufficio e falso.
Altre voci prevedono che l’indagine invece non sia prossima alla chiusura, ma che ci sia una ulteriore proroga, perché i legami tra SOGET e Politica sono assai sospetti, e non si escludono ulteriori e clamorosi sviluppi: è nota da sempre, ad esempio, la “particolare” amicizia tra l’attuale Governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e l’ex. DG Gaetano Monaco, che era sempre pronto ad allentare le borse della SOGET per far piacere “all’amico”; non ultimo pare il tentativo di una acquisizione da parte della FIRA della società pescarese per creare una grande pubblica esattoria regionale, invero frutto forse solo delle sempre spregiudicate promesse elettorali del buon Luciano.
Ma la domanda da porsi oggi e un’altra: quanti sono i politici che hanno avuto illecitamente un trattamento di riguardo da parte della SOGET e perché, e quanti di questi si trovano nelle liste di discarico presentate dalla SOGET agli enti impositori abruzzesi?
Giriamo la domanda direttamente alle Procure dell’’Aquila, di Pescara, di Chieti e, se finalmente è passato il torpore, anche a quella di Teramo.
E’ ora di uscire dal coma…..
Attualmente parrebbe che il Comune di Teramo si rifiuterebbe di fornire a un consigliere comunale di minoranza l’elenco dei contribuenti dichiarati inesigibili dalla SOGET e continua ad intrattenere ancora rapporti economici con l’ inaffidabile societa’ pescarese ponendo a grave rischio le entrate comunali.
Sarà un nuovo caso Pescara?
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