“Voi siete un tramite tra due culture e, per questo, vi si chiede di essere sempre testimoni di trasparenza evangelica per favorire la nascita, la crescita e la cura di nuove vocazioni”, ha detto Papa Francesco ai consacrati partecipanti al pellegrinaggio mondiale del popolo gitano ricevuti oggi in udienza. “Sappiate essere accompagnatori non solo nel cammino spirituale, ma anche nell‘ordinarietà della vita quotidiana con tutte le sue fatiche, gioie e preoccupazioni”. “Conosco le difficoltà del vostro popolo – ha affermato Francesco -. Visitando alcune parrocchie romane, nelle periferie della città, ho avuto modo di sentire i vostri problemi, le vostre inquietudini, e ho constatato che interpellano non soltanto la Chiesa, ma anche le autorità locali”. Il Papa ha fatto riferimento alle precarie condizioni di vita di molti, alla trascuratezza e alla “mancanza di lavoro e dei necessari mezzi di sussistenza” che contrastano “col diritto di ogni persona ad una vita dignitosa, a un lavoro dignitoso, all‘istruzione e all‘assistenza sanitaria”. “L‘ordine morale e quello sociale impongono che ogni essere umano possa godere dei diritti fondamentali e debba rispondere ai propri doveri. Su questa base è possibile costruire una convivenza pacifica, in cui le diverse culture e tradizioni custodiscono i rispettivi valori in atteggiamento non di chiusura e contrapposizione, ma di dialogo e integrazione”.
“Non vogliamo più assistere a tragedie familiari in cui i bambini muoiono di freddo o tra le fiamme, o diventano oggetti in mano a persone depravate, i giovani e le donne sono coinvolti nel traffico di droga o di esseri umani”, l‘appello accorato di Papa Francesco nell‘incontro con il popolo gitano. “Vorrei che anche per il vostro popolo si desse inizio a una nuova storia. Che si volti pagina! È arrivato il tempo di sradicare pregiudizi secolari, preconcetti e reciproche diffidenze che spesso sono alla base della discriminazione, del razzismo e della xenofobia. Nessuno si deve sentire isolato e nessuno è autorizzato a calpestare la dignità e i diritti degli altri. È lo spirito della misericordia che ci chiama a batterci perché siano garantiti tutti questi valori. Permettiamo quindi che il Vangelo della misericordia scuota le nostre coscienze e apriamo i nostri cuori e le nostre mani ai più bisognosi e ai più emarginati”.
“Non date ai mezzi di comunicazione e all‘opinione pubblica occasioni per parlare male di voi. Voi stessi siete i protagonisti del vostro presente e del vostro futuro. Come tutti i cittadini, potete contribuire al benessere e al progresso della società rispettandone le leggi, adempiendo ai vostri doveri e integrandovi anche attraverso l‘emancipazione delle nuove generazioni”, ha detto Papa Francesco ai gitani ricevuti in Aula Paolo VI. Molti i bambini, “il vostro tesoro più prezioso”. Di qui l‘esigenza di “un‘adeguata scolarizzazione”. “E questo – ha esclamato fuori testo – dovete chiederlo: è un diritto. I vostri figli hanno il diritto di andare a scuola, non impediteglielo!”
[…] Papa Francesco al popolo gitano: “È arrivato il tempo di sradicare i pregiudizi secolari… sembra essere il primo su L’Impronta […]