Una legge della Nostra Repubblica Italiana, promulgata l’11 Agosto 1991, n.266 recita:
La Repubblica Italiana riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione,solidarietà e pluralismo, ne promuove lo sviluppo salvaguardandone l’autonomia e ne favorisce l’apporto originale per il conseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale, individuate dallo Stato, dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali.
La presente legge stabilisce i principi cui le regioni e le province autonome devono attenersi nel disciplinare i rapporti fra le istituzioni pubbliche e le organizzazioni di volontariato nonché i criteri cui debbono uniformarsi le amministrazioni statali e gli enti locali nei medesimi rapporti…..”
Da circa un decennio il dott. Gaetano Logrieco , Direttore delle strutture complesse di chirurgia dell’ospedale Ente Ecclesiastico Miulli di Acquaviva delle Fonti, unitamente alla sua consorte, la dott.ssa Mariarosa Giangrande , Ginecologa presso l’ospedale di Monopoli, grazie alla loro associazione onlus “Volontaria-Mente”, unita alla straordinaria dedizione e generosità, sacrificano le proprie ferie, raggiungendo, a proprie spese, le parti più remote e povere dell’Africa, portando in ‘concreto’ a quei popoli, sostegno, conforto, e soprattutto donando la loro professione di medico, e la capacità di donare un sorriso.
In particolare la loro importante attività di volontari ‘sul campo’, si svolge nell’area della Repubblica del Benin, uno fra i paesi più sottosviluppati e poveri al mondo, ove l’aspettativa media di vita è di 50 anni.
Ho recentemente avuto l’onore ed il piacere di conoscere i dott.ri Logrieco e Giangrande, i quali gentilmente hanno concesso un’intervista in esclusiva al nostro giornale CorrierePL – ‘Il Corriere Nazionale’:
Prof.Logrieco ci può parlare dell’associazione onlus ’ Volonta-riamente’ e dell’ambizioso progetto nella Repubblica del Benin?
‘Volontaria//mente’ nasce 4 anni fa , circa, come ” costola ” , autonoma, del progetto di Volontari Rotariani.
Si decise di rendersi autonomi in 5 tutti medici e di diverse discipline, al fine di snellire e rendere più fluida una attività di volontariato che operava già da alcuni anni nel Benin.
L’idea di rendersi autonomi era anche legata alla maggior semplicità decisionale scevra da ogni ” parere ” esterno al gruppo di Volontari, siamo coinvolti in 5, una Odontoiatra, un Chirurgo, una Ginecologa, uno specialista di igiene e laboratorio analisi ed un medico specialista di pronto soccorso.
A supporto del nucleo si sono aggiunte in maniera alterna varie figure di collaborazione anch’esse espressione di varie discipline anche non esclusivamente mediche.
I risultati ci hanno visti protagonisti di un progetto assistenziale-formativo in aree decentrate del Benin ed in particolare nell’area lagunare di Cotonou e Zinviè.
La scelta del Benin si deve sia alla “serenità ” lavorativa data dalle caratteristiche della Nazione, che ricordo è Democratica, sia alla stretta collaborazione con l’Ordine Camilliano che ha alcuni ospedali in Benin in particolare l’Ospital La Croix in Zinviè , divenuta un po’ la ” base logistica ” delle nostre permanenze in quell’area.
Quali sono le motivazione che spingono a far volontariato ‘sul campo’?
Il volontariato ” sul campo ” nasce da un’esigenza non solo semplicemente d’assistenza ma formativa.
Noi crediamo fortemente nella necessità di creare le condizioni di autonomia nelle aree nelle quali interveniamo poiché riteniamo il tutto la via naturale perché le popolazioni in “via di sviluppo ” traggano ausilio, sì, ma principalmente stimolo all’autodeterminazione operativa, culturale e socio – assistenziale.
Quali sono le difficoltà che si incontrano con i governanti e con la gente di quelle popolazioni?
Le difficoltà nell’ambito di questa progettualità paradossalmente nascono ” in casa ” dove non è semplice trovare risorse economiche ed attrezzature e dove, per una strana serie di paradossi politici tutti all’Italiana, se non si fa parte di associazioni ” Governative ” non si ha diritto alcuno a congedi straordinari o permessi e, così, se si deve partire….da Volontari lo si deve fare con le ferie, risorsa , peraltro, NON illimitata.
Complesso è anche, a casa propria, il rapporto con le problematiche vaccinatorie da seguire momento per momento anche in base alla possibile recrudescenza di endemie.
Il rapporto con la Famiglia è altrettanto articolato poiché ci si deve lasciare alle spalle anche le problematiche quotidiane che, ahimè, non sono ” sensibili ” alle nostre buone volontà nè si ” allineano facilmente ” con i nostri Progetti.
Una volta partiti, però, si schiude un mondo nuovo fatto della semplicità e complicità di sguardi bisognosi, volti sofferenti ma sempre sorridenti esigenze povere ma dignitose, problematiche tecniche e rammarichi morali il tutto permeato da un ritorno ad esercitare l’ Ars Medica, fatta di clinica, valutazioni visive e manuali ” poco ” confortata dalla tecnologia.
Si torna, in parole povere, ad essere Medici, qualcuno direbbe …” come un tempo “…, io dico come si dovrebbe e vorrebbe essere anche a casa nostra.
Le permanenze si concludono irrimediabilmente con un distacco e tante promesse su un ritorno, l’anima è più leggera e ” si riporta a casa ” migliorata.
Si parte in ” una maniera ” e si torna ” irrimediabilmente diversi ” ma…, d’altronde, L’Africa è così.
Da questa straordinaria ed entusiasmante esperienza, il dott. Logrieco ha scritto alcuni libri, ultimo fra questi dal titolo “Volontariamente il mio viaggio” edito da Vito Radio.
Il libro racconta gli incontri avuti con i malati e con i rappresentati delle Istituzioni Beninesi,i contatti e gli accordi interistituzionali avuti (tral’Università del Benin e l’Ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, per la formazione del personale sanitario beninese e, più in generale, della sanità africana).
Sicuramente la sua lettura, farà riflettere in quello che siamo ‘noi… Italiani generosi disinteressati’, e sopratutto quello che la nostra politica non fa, ormai sorda e cieca.
Il ricavato della vendita del libro,andrà devoluto al progetto di sostegno, sanitario e formativo dell’ associazione onlus “VolontariaMente e alle popolazioni del Benin.
Grazie a Voi per il vostro Altruismo!!
Stefano de Carolis -www.corrierepl.it
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