Cannoni ad acqua e lacrimogeni: la polizia ha fatto ricorso a questi due strumenti, tra gli altri, per fare irruzione questa mattina nelle sedi di Bugun tv e Kanalturk, di proprieta’ del gruppo Koza-Ipek, testate critiche nei confronti del partito Giustizia e Sviluppo (Akp). Gli agenti hanno disperso giornalisti e dipendenti che cercavano di difendere l’ingresso della sede che ospita le due televisioni e una volta dentro l’edificio, hanno staccato i cavi per interrompere le trasmissioni.
L’irruzione avviene all’indomani della decisione del governo di Ankara di porre in amministrazione controllata Koza-Ipek. La holding e’ accusata da Erdogan di ‘manovrare la propaganda’ antigovernativa per conto del magnate e imam Fethullah Gulen, residente negli Stati Uniti, e acerrimo oppositore del presidente. Ad appena 5 giorni dalle elezioni del primo novembre, l’irruzione degli ufficiali giudiziari nella sede dei giornali e delle tv di Istanbul e Ankara e’ stata accolta da un coro di proteste anche a livello internazionale. Secondo gli organismi indipendenti per la liberta’ di stampa, l’Akp del Presidente Recep Tayyip Erdogan ha occupato negli ultimi 25 giorni il 90% delle trasmissioni televisive. Freedom House, l’organizzazione non governativa con sede a Washington, ha lanciato un segnale d’allarme sottolineando che la decisione del governo di prendere il controllo del gruppo Koza Ipek “mina alla radice la possibilita’ di un voto democratico” il prossimo 1 novembre. (Dire-Misna)
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