Siamo a L’Aquila negli anni 50. Un gruppo di giovani intellettuali intendono infrangere, attraverso un’opera continua ed attenta , i confini di una periferia per accostarli alle fonti originarie della cultura nazionale. Nasce così nell’estate del 1955, dal circolo incontri culturali, la Mostra Panoramica Nazionale di pittura contemporanea che esplica nello stesso titolo gli intenti delle 75 opere allora esposte nella sala rossa del Teatro comunale. La rottura dell’ambito provinciale si consuma sotto gli occhi del Prof. Alessandro Clementi, uno dei componenti del circolo che sarà presente all’incontro con la stampa e la cittadinanza venerdì 6 novembre alle ore 11 a Palazzo Fibbioni per l’inaugurazione della mostra “I mitici anni Cinquanta”. Molte opere di autori esposti nel 1955 furono in seguito comperate dal Museo Nazionale d’Abruzzo per tracciare, attraverso altre acquisizioni di maestri locali, De Sanctis, Cencioni, Iorio, il binario della effervescenza artistica aquilana. Binario doppio, in realtà, se accanto alle loro opere saranno esposte le sculture di Emilio Greco, l’espressionismo di Fausto Pirandello, la satira graffiante di Mino Maccari, l’astrattismo di Giuseppe Capogrossi ed ancora Guttuso, Mafai, Cantatore. E’ l’esplosione dei colori, ben rappresentati dalla bella immagine dell’invito, è l’informale che sommerge le devastazioni del panorama postbellico, assemblando energie comuni, confrontandosi con nuove tecnologie e con i movimenti internazionali di grande creatività artistica.
“I mitici anni Cinquanta” a Palazzo Fibbioni (L’Aquila)
Siamo a L’Aquila negli anni 50. Un gruppo di giovani intellettuali intendono infrangere, attraverso un’opera continua ed attenta , i confini di una periferia per accostarli alle fonti originarie della cultura nazionale. Nasce così nell’estate del 1955, dal circolo incontri culturali, la Mostra Panoramica Nazionale di pittura contemporanea che esplica nello stesso titolo gli intenti […]
Lascia un commento