Le graduatorie relative alle borse di studio per l’a.a. 2015-2016, pubblicate dall’Adsu appena qualche giorno fa, vedono un calo del 20% degli idonei rispetto allo scorso anno.
A determinare questo crollo sia il diminuito numero di studenti richiedenti borsa, sia le novita’ legislative sull’ISEE. Molti studenti infatti, a causa del nuovo ISEE, si sono riscoperti “più ricchi a loro insaputa”, vedendosi così sottratta la borsa di studio e l’esonero dalle tasse universitarie.
Sono mesi che come Udu solleviamo l’allarme in tutte le sedi ed a tutti i livelli. Siamo rimasti purtroppo inascoltati fino a qualche settimana fa e l’uscita delle graduatorie conferma purtroppo i nostri timori
Nello scorso mese di giugno, in sede di Conferenza Regione Università, avevamo richiesto, come UdU, la modifica del piano regionale sul Diritto allo Studio, chiedendo di alzare le soglie ISEEU e ISPEEU per l’accesso alla borsa di studio fino ai massimi possibili per la Regione, in modo tale da arginare almeno parzialmente questo disastro annunciato.
La nostra proposta fu fatta cadere nel vuoto, fummo del tutto inascoltati dall’Assessore Regionale, e nessun sostegno alla nostra proposta arrivò in sede di Conferenza Regione Università dai rappresentanti di Regione, Comuni, Università e Adsu abruzzesi.
Come Unione degli Universitari abbiamo attivato a livello nazionale lo sportello d’assistenza on-line www.sosisee.it in cui stiamo raccogliendo le segnalazioni sui perdenti borsa, quelli che come Udu abbiamo definito “gli esodati del diritto allo studio”. In sede ministeriale e’ insediato ora un tavolo di trattativa, richiesto dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, per cercare di ottenere una soluzione che possa garantire con strumenti e misure necessarie il diritto allo studio agli studenti cui è stato negato.
Agli “esodati”, nel caso dell’Aquila, si rischiano di aggiungere altri studenti idonei per merito e reddito anche rispetto alla nuova normativa sull’ISEE, ma incappati in errori del sistema di connessione tra Adsu e Inps o in banali errori procedurali.
Invitiamo tutti gli studenti esclusi a verificare la propria condizione e se certi di essere in possesso sia dei requisiti di reddito che di merito per l’idoneità alla borsa, di fare ricorso gerarchico all’Adsu per essere inclusi correttamente nella graduatoria; già diverse decine di studenti attualmente escluse stanno procedendo in tal senso.
Chiediamo in maniera molto pressante all’Adsu di accogliere, oltre ovviamente a tutte le segnalazioni di errori nel sistema di aggancio tra Adsu e INPS, anche tutte le domande degli studenti che pur nelle condizioni di idoneità per merito e reddito si trovano esclusi per banali errori procedurali, quali ad esempio quelli cui i Caf abbiano erroneamente omesso l’uso universitario dell’isee, in questi casi sarebbe sufficiente per l’ente chiedere/accettare documentazione integrativa a delucidazione di quella presentata nei termini del bando e reincludere in graduatoria gli studenti che risultino idonei.
Alla Regione chiediamo di sostenere in sede nazionale la proposta di soluzione tampone per gli esodati, mostrando anche disponibilita’ alla eventuale necessità di integrazione dei fondi per il diritto allo studio necessari a permettere la totale copertura degli idonei e degli esodati.
All’Ateneo, oltre al sostegno in questa battaglia nazionale, chiediamo di essere conseguente anche localmente, in sede di autonomia universitaria e di conferenza regione Università.
Questo grido di denuncia degli studenti universitari lesi, di cui siamo portavoce, ci auguriamo non resti, come è successo fin troppe volte, inascoltato, perché così non è garantito a tutti l’accesso agli studi, e a farne le spese come sempre sarebbero le persone che appartengono alle fasce più deboli della popolazione.
Aggiungere alla gia’ drammatica situazione del diritto allo studio italiano, sia gli esodati, sia addirittura studenti che risultano idonei anche con il nuovo ISEE (quindi con basso reddito), ma esclusi per un banale e sanabile errore valutato con un abnorme rigido formalismo, sarebbe incredibile. Se la situazione non dovesse cambiare, questi studenti saranno costretti a lasciare per sempre la propria carriera universitaria e la città dell’Aquila, appesantendo ancora più il già pesante calo degli iscritti e dei fuori sede dell’Università dell’Aquila, determinato in questo biennio dal combinato tra crisi economica, debolezza del diritto allo studio, tasse e introduzione del numero programmato locale.
Michele Grasso e Simona Abbate
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