Il progetto originario del Pd, come sintesi delle culture riformiste, “e’ deragliato”. Oggi il partito di Matteo Renzi “si fa promotore di un pericoloso indebolimento degli spazi di democrazia”. Lo sostiene, in un appello per la costituzione della Sinistra, un nutrito gruppo di intellettuali che oggi aderiscono alla assemblea che si tiene al Teatro Quirino. Firmano il documento Riccardo Achilli, Giampaolo Arachi, Lucio Baccaro, Mauro Barberis, Laura Bazzicalupo, Claudio Bazzocchi, Remo Bodei, Sergio Cesaratto, Nicola Costantino, Massimo D’Antoni, Roberto Escobar, Sebastiano Fadda, Salvo Lo Nardo, Salvatore Monni, Marcello Montanari, Serena Noceti, Franca Papa, Vito Pinto, Geminello Preterossi, Michele Prospero, Francesco Prota, Michele Raitano, Onofrio Romano, Raffaele Simone, Davide Tarizzo, Giorgio Tassinari, Nadia Urbinati.
“La sinistra europea è in difficoltà. In Italia e in tutta Europa- scrivono- lo spazio della politica sembra essersi ridotto, e la possibilità di promuovere l’estensione dei diritti sociali e civili, la sicurezza economica, il rispetto e la tutela dell’ambiente, il benessere materiale e lo sviluppo spirituale delle persone, ci appaiono fortemente limitati. Lo stesso esercizio della democrazia viene messo in discussione, visto che le decisioni fondamentali sono sottratte alla scelta degli elettori e condizionate da istituzioni e regole che rispondono a interessi ad essi estranei. I partiti della famiglia socialista sembrano aver rinunciato a mettere in discussione l’assetto istituzionale ed economico e si limitano all’amministrazione dell’esistente, in modo subalterno all’impianto liberista e con programmi spesso indistinguibili da quelli dei partiti conservatori”.
Il Partito democratico, sottolineano gli intellettuali che aderiscono alla nascita della Sinistra, “non fa eccezione. La peculiarità della situazione italiana è semmai il fatto che, di fronte al tracollo della destra berlusconiana, il Pd sta progressivamente occupando il centro del sistema, interpretando in autonomia il ruolo di garante delle politiche di austerità e del progetto di ristrutturazione neoliberista in atto. Puntando ad attrarre l’elettorato deluso della destra, esso rinuncia a rappresentare l’interesse del lavoro e della parte più debole della popolazione, che cerca altrove, spesso in proposte politiche populiste, una propria rappresentanza, o si ritira nell’astensione. Il Pd si fa inoltre promotore del restringimento degli spazi di partecipazione democratica e di un pericoloso indebolimento delle istituzioni di garanzia con il “pacchetto” Italicum-riforma del Senato”. Per gli intellettuali “la sinistra è in crisi eppure di una sinistra si sente, oggi più che mai, il bisogno. Una sinistra che sappia intercettare e rappresentare gli interessi di quella maggioranza della popolazione che negli ultimi anni, per effetto dei processi in atto, ha visto aumentare la propria insicurezza e ridursi benessere e le opportunità. Che sappia attrarre e coordinare verso un progetto politico comune quelle risorse intellettuali e di riflessione che pure sono presenti nella società italiana”.
Una parte del documento e’ dedicata a quanti avevano creduto nel Partito democratico. “Alcuni di noi- scrivono gli intellettuali nell’appello per la costituzione della Sinistra unita- avevano riposto la loro speranza nel Partito democratico. Nell’idea di trovare una sintesi politica delle migliori culture riformiste e popolari del paese vedevamo la strada giusta. Quel progetto sembra oggi deragliato. Nel Pd non c’è spazio per sviluppare un’iniziativa politica e una visione all’altezza della sfida”. Per questo, i firmatari del documento auspicano “una ripartenza: la costruzione di un soggetto politico di sinistra, radicato nel variegato universo dei lavori e nei territori, il più possibile unitario, necessariamente plurale ma con un indirizzo chiaro e una visione condivisa. A questo fine, vediamo con favore la nascita di un gruppo parlamentare della sinistra alla Camera e al Senato. Solo il primo passo. La ricostruzione di una sinistra che aspiri a governare per cambiare la società in senso progressivo richiede un lavoro di costruzione politica e di elaborazione culturale lungo e paziente. Come intellettuali e persone impegnate nel campo della cultura e della scienza, noi ci siamo”.
Al posto di una politica “inquietantemente controllata dal trasformismo” una “buona e coerente politica. Cosi’ nasce il gruppo Sinistra Italiana”. E’ l’ex deputata Monica Gregori ad annunciare la costituzione della nuova compagine parlamentare che riunisce Sel, ex Pd ed ex parlamentari del M5s. Consulente economico sara’ il premio Nobel Joseph Stiglitz. In platea i numerosi militanti applaudono convinti.
Teatro Quirino pieno per la presentazione dei gruppi parlamentari della “Sinistra italiana”. All’apertura della manifestazione che lancia il nuovo gruppo unitario della sinistra, sono esauriti i posti del teatro al centro di Roma che ospita l’iniziativa. Il colpo d’occhio offre qualche differenza rispetto al passato. Poco ‘rosso’ in sala, a cominciare dalle bandiere. Pare sia il frutto di un patto di ‘mutuo riconoscimento’ tra le forze politiche aderenti, visto che del gruppo fanno parte Sel, ex Pd ma anche ex M5s. Anche la scritta sul palco “Sinistra italiana” e’ in arancione.
“Oggi da palazzo Chigi tentano di depoliticizzare le amministrazioni comunali. I comuni, dicono, devono tappare le buche, sono fuori dalla dialettica destra-sinistra, come ha detto qualche giorno fa un rampollo della borghesia romana aspirante sindaco. Non e’ cosi’. Oggi le citta’ sono il terreno di una sfida sociale prima ancora che politica. E voglio ringraziare Giorgio Airaudo, per la disponibilita’ a candidarsi a Torino”. Cosi’ Stefano Fassina, parlando dal palco del Teatro Quirino dove si tiene l’iniziativa della sinistra per la costituzione del gruppo unico Sinistra Italiana. La platea applaude a lungo.
Sinistre divise… dai vigili del fuoco. Troppe persone per un solo teatro. Cosi’ poco dopo l’inizio al Quirino dell’assemblea della Sinistra italiana, fuori dallo stabile ci sono gia’ oltre trecento persone che reclamano di entrare. ‘Niente da fare, la capienza della struttura e’ esaurita’, rispondo i Vigili del Fuoco che impediscono di entrare e non fanno rientrare quelli che escono. Una ‘chiusura’, la loro, fatta subito oggetto di sospetti politici, oltre che bersagliata dai cori “bella ciao” e “vigili renziani”.In ogni caso tanta e’ l’affluenza che in strada nasce un’assemblea parallela a quella che si tiene al Quirino. E i parlamentari della sinistra (Scotto, D’Attorre, Fratoianni tra gli altri) intervengono ad entrambe.
“L’Italia non puo’ essere il solo Paese europeo in cui la sinistra scompare. Costruiremo un partito, una forza politica vera”. Cosi’ Alfredo D’Attorre, prendendo la parola all’assemblea del Teatro Quirino. D’Attorre ricorda i tanti che attendono fuori dal Teatro, protagonisti di una doppia assemblea estemporanea. “Noi abbiamo avuto fiducia, ma voi evidentemente ne avete di piu’”, dice l’ex deputato del Pd. “In questa sala ci sono tantissimi iscritti del Pd, ne ho avuto conferma arrivando in questa sala. E sara’ sempre di piu’ cosi’ nelle prossime settimane. E’ cosi’- dice D’Attorre- perche’ stiamo prendendo atto che quella battaglia che avevamo iniziato nel Pd non e’ piu’ possibile per la radicalita’ della deriva renziana”. D’Attorre aggiunge: “Ho affetto e stima sinceri per Bersani. Comprendo il suo dolore e la sua sofferenza. Ma quelle cose giuste che lui dice, come un’Italia piu’ equa, quelle cose nel Pd, oggi, sono impossibili“.” Noi non faremo il gioco del partito della nazione, che vuole una sinistra di testimonianza. Noi costruiremo una forza larga, patriottica, popolare”, spiega D’Attorre dal palco del Teatro Quirino. D’Attorre cita i riferimenti valoriali: “Per noiEnrico Berlinguer- dice- non e’ un pezzo museale. E basta individualismi. Ci vuole generosita’ per servire il collettivo. Basta coi fenomeni al comando. Qui stiamo costruendo una squadra e una comunita’, viene prima il progetto collettivo e poi le ambizioni”.
Ecco i parlamentari della Sinistra italiana. Alla Camera Fratoianni, Fassina, Gregori, Galli, D’Attorre, Folino, Fava, Scotto, Boldrini, Pannarale, Costantino, Duranti, Zaratti, Paglia, Marcon, Giordano, Piras, Sannicandro, Zaccagnini, Pellegrino, Quaranta, Kronbichler, Ferrara, Ricciatti, Palazzotto, Airaudo, Bordo, Farina, Melilla, Nicchi, Placido. Al Senato il gruppo dovrebbe nascere nelle prossime settimane: De Petris, Cervellini, Uras, Petraglia, Stefàno, De Cristoforo, Barozzino, Mineo. E poi altri tra cui Campanella e Bocchino.
Alfonso Raimo -Dire
Lascia un commento