“Se non fossero messi a rischio i fondi europei a disposizione degli agricoltori, quella che e’ in corso all’interno della Direzione Politiche agricole sembrerebbe una barzelletta. Purtroppo non c’e’ niente da ridere e l’amara realta’ in questo caso supera la fantasia mostrandoci un quadro disastroso soprattutto per le tasche degli abruzzesi e del comparto agricolo. Ma del resto la gestione D’Alfonso fatta di riorganizzazioni (mancate) e rivoluzioni (annunciate) ci sta regalando solo ed esclusivamente delusioni e danni come in questo caso. Capita infatti che mentre i tecnici dell’agricoltura (agronomi) vengono ‘traslocati’ altrove per svolgere ben altre mansioni, il direttore dell’Agricoltura chieda ad Agea di mettere a disposizione il personale a pagamento della societa’ Sin per poter completare nei tempi stabiliti, le obbligatorie operazioni di controllo amministrativo. Una situazione di fronte alla quale ritengo doveroso chiedere l’intervento della Corte dei Conti“. E’ quanto denuncia il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo che spiega:
“In una lettera a firma del direttore Di Paolo indirizzata ad Agea si paventa infatti l’impossibilita’ da parte degli uffici regionali di concludere queste procedure ‘nell’arco di tempo residuo’, ovvero meno di 3 mesi, e per questo e’ necessario implementare la pianta organica della direzione agricoltura con ‘professionalita’ aggiuntive gia’ formate’, di cui puo’ vantarsi Sin Spa. Personale da destinare ai controlli amministrativi, istruttoria delle domande di pagamento, controlli in situ delle Misure 122, 223 e 227 del Programma di Sviluppo Rurale limitatamente al territorio della provincia dell’Aquila; controlli sulle operazioni a titolarita’ misura 511. Si e’ chiesto inoltre supporto nella ‘delicata fase di chiusura della programmazione 2007/2013 e dell’avvio della nuova 2014/2020′. Agea ha naturalmente dato l’ok offrendo il supporto del personale della Sin. Il risultato – Febbo continua – e’ una situazione assurda, cervellotica, insensata, fuori da ogni logica visto che contemporaneamente numerose unita’ del personale dell’agricoltura vengono trasferite altrove per svolgere ben altri compiti mentre tutti, direttore in testa, sapevano che era necessario mantenerle al loro posto. Nel mese di ottobre questa ridicola, catastrofica, repentina e costosa retromarcia: si richiedono altre professionalita’ necessarie per svolgere le normali attivita’ degli uffici onde evitare di buttare all’aria preziose risorse per le aziende agricole. Pertanto sara’ mia premura denunciare ed evidenziare questa sciagurata decisione alla Corte dei Conti. Inoltre lo stallo in cui versa la Direzione Politiche agricole probabilmente generera’ danni incalcolabili al comparto primario abruzzese visto che non c’e’ ancora la certezza di evitare il disimpegno dei fondi del PSR 2007 2013, non si ha contezza di date certe per la nuova programmazione 2014 2020, mentre si ha certezza che la gran parte dei fondi non saranno dirottati direttamente agli agricoltori ma per fare altro (sic!). Gli oneri finanziari di questa sciagurata operazione infatti saranno a carico della Misura 511 (assistenza tecnica), quindi sempre a carico del mondo agricolo. Tutto questo sta accadendo nella Regione Facile e Veloce (a creare il caos) di D’Alfonso con il silenzio ipocritica e complice delle Organizzazioni Sindacali (chi le ha viste?) che osservano impassibili e passive”, commenta infine Febbo.
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