Mercoledi’ 11 novembre, alle ore 18.00, all‘Aquila, presso la libreria Colacchi (Centro commerciale Amiternum), presentazione de “Il secolo bello”, di Claudio Guidi (Edizione “Il Melangolo”, Genova 2015), da parte di Enrico Centofanti, che parlera’ de “Gli intelettuali che fecero l’impresa”, cioe’ di quei protagonisti dell’illuminismo, che l’autore racconta nel suo libro.
Gli attori Antonella Lattanzi e Giulo Votta leggerano alcuni brevi e significativi passaggi del libro, il tutto sottolineato dalla tastiera elettronica di Mailinda Vide. “Il secolo bello” – spiega una nota – e’ il primo di tre volumi dedicati al movimento enciclopedista francese, che Guidi esamina in maniera originale, sulla base di documenti rimasti finora sepolti per un paio di secoli negli archivi e che evidenziano gli sforzi, i dibattiti, le polemiche, le persecuzioni dei principali protagonisti del tentativo intellettuale di dare dignita’ al genere umano. Oltre che attraverso ampi stralci, tuttora inediti in Italia, delle loro opere meno famose, i philosophes francesi parlano in prima persona, senza pudori o remore, attraverso gli epistolari che hanno scambiato tra di loro e con i due governanti illuminati dell’epoca, Federico II di Prussia e Caterina II di Russia.
Ne emerge un quadro avvincente, in particolare sul modo in cui i massimi intellettuali di quel periodo tentano di indurre i sovrani assoluti a modernizzare e rendere piu’ umano e socialmente piu’ giusto l’esercizio del loro potere. Il libro rivela anche la struggente e infelice storia dell’amore platonico di d’Alembert per Julie de Lespinasse, una delle grandi protagoniste dei salotti letterari parigini che, a dispetto di una convivenza singolarmente innocente sotto lo stesso tetto, viene ingannato dall’amata. Con un’incomprensibile vendetta postuma Julie lo nomina suo esecutore testamentario e lo costringe a prendere visione delle centinaia di lettere d’amore da lei scambiate con i due amanti avuti contemporaneamente, una vicenda che conduce quasi sull’orlo della pazzia uno dei geni del secolo, finendo per distruggergli la vita.
Claudio Guidi, nato il 2 maggio 1945 a Nazzano (Roma), inizia da giovanissimo ad occuparsi di letteratura e di teatro, pur se attratto da forti interessi scientifici. Ancora prima della maturita’ comincia a svolgere numerose collaborazioni giornalistiche, ma poi decide di iscriversi alla facolta’ di Fisica dell’Universita’ dell’Aquila, ove consegue la laurea nel 1970. Durante gli studi universitari comincia a lavorare all‘Ufficio Stampa del Teatro Stabile dell’Aquila (TSA) ed e’ tra i fondatori del Teatro Accademico dell’Universita’ dell’Aquila (TADUA). Nel 1971, per il TADUA, scrive e cura la regia del testo teatrale, “Galilei: costruzione di un personaggio”, un collage della scena iniziale e finale di Vita di Galileo di Bertolt Brecht e delle discussioni sull’interpretazione da dare al testo ed alla sua messinscena, compiute al Berliner Ensemble da Brecht e dai suoi allievi.
Un’operazione questa, che richiama nel capoluogo abruzzese l’attenzione della stampa nazionale. Subito dopo, lascia L’Aquila e va a Berlino per compiere esperienze in vari teatri, tra i quali il Berliner Ensemble. Trasferitosi a Parigi nei primi anni Ottanta, svolge l’attivita’ di critico teatrale per la stampa tedesca e, contemporaneamente, porta avanti gli studi letterari sul Settecento francese e sui protagonisti del movimento enciclopedista, un’attivita’ di ricerca che non abbandonera’ piu’. A meta’ degli anni ’80 torna in Germania per assumere la direzione delle relazioni esterne di una multinazionale tedesca del settore automobilistico. Tornato al giornalismo attivo nel 1995, svolge da allora l’attivita’ di corrispondente da Berlino per l’Agenzia Giornalistica Italia (AGI) e per diversi quotidiani italiani, tra i quali Il Secolo XIX, Il Mattino di Napoli, Il Tempo e L’Eco di Bergamo.
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