E’ stato un confronto tra due generazioni quello che, ieri mattina, al Cinema Massimo di Pescara, e’ avvenuto in occasione della presentazione del documentario “Da grande – Linguaggi condivisi tra culture e generazioni”, alla presenza di una platea gremita di giovani, oltre 300 studenti delle scuole medie e superiori di Pescara, Chieti e Teramo, ed anziani, gli ospiti delle Case di riposo “G. De Benedictis”, “Santa Rita” ad Atri e “Casa Santa Dell’Annunziata” di Sulmona.
Tanti gli spunti di riflessione offerti dal documentario che ha presentato senza filtri l’universo della terza eta’ (i protagonisti sono quasi tutti ultra ottantenni), entrando nella loro vita “da grandi” con rispetto e dignita’, un racconto di vita a piu’ voci che si prefigge l’intento di diffondere alle nuove generazioni il patrimonio culturale, storico ed emotivo di cui gli anziani sono custodi, attraverso la riscoperta del valore della memoria e della trasmissione orale. “Gli anziani rappresentano le nostre radici, la colonna portante del nostro Paese – afferma il presidente del Corecom Abruzzo, Filippo Lucci – “Il Corecom ha voluto raccontare la storia e la realta’ delle persone piu’ deboli, spesso dimenticate, cittadini invisibili che hanno ancora tanto da dare, inclusa la voglia di continuare ad esprimere un senso alla propria esistenza. Comunicare il sociale e affrontare i grandi temi che riguardano il nostro territorio e’ per noi un impegno sempre presente e che deve essere la stella polare dell’emittenza televisiva locale”. Al termine della proiezione, il regista Marco Chiarini ha risposto alle numerose domande sollevate dai ragazzi, spiegando com’e’ nato il progetto del documentario e confrontandosi con loro sulle tematiche affrontate.
“Il bello di lavorare in progetti simili e’ che si ha la percezione di uscirne migliorati, perche’ ci si confronta con un immenso capitale umano di esperienze e di vita – ha dichiarato Marco Chiarini -. E’ motivo di grande soddisfazione aver constatato oggi in sala l’interesse vivo dei ragazzi e dei docenti. Si e’ sviluppata una forma di dipendenza alle storie raccontate che, per circa due ore, ha tenuto i ragazzi incollati allo schermo, interessati e assuefatti alle vicende umane di persone a loro sconosciute. Credo che il senso di tutto il lavoro risieda proprio in questo: nell’esaltante esperienza di scoperta e di predisposizione all’ascolto degli altri”. Il docu-film “Da grande” inoltre e’ parte di un progetto piu’ ampio promosso dal Corecom Abruzzo e che ha visto gia’ la produzione di altri due documentari girati tra il 2012 e il 2013. Il primo, “I cartoni non mi piacciono piu'” (la regia anche in questo caso e’ di Marco Chiarini) da’ voce ai sogni e ai ricordi dei bambini aquilani nel post-terremoto. Il secondo, “Quanto fa otto per otto”, e’ invece incentrato sul tema della disabilita’ come soggetto dell’informazione e ha visto il coinvolgimento di alcuni ragazzi diversamente abili della fattoria sociale “Rurabilandia”
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