Crescita esponenziale dei voucher, in Toscana nei primi nove mesi ne sono stati venduti 5.665.991 da 10 euro l’uno con un aumento dell”81,9%. I dati Inps però allo stesso tempo rilevano 4.175 aziende irregolari su 4.923 ispezionate nell’ultimo anno e circa 4.000 lavoratori completamente a nero. È quanto emerge dal focus economia di Ires-Cgil sull’economia regionale sui primi tre trimestri dell’anno. I voucher dovrebbero essere uno strumento di natura formativa, ne viene fatto invece un abuso e un rimpiazzo al lavoro vero, commenta il sindaco.
“Siccome non sono ne’ nominativi ne’ hanno un orario preciso un’impresa acquistandone due puo’ impiegare un lavoratore quattro ore- spiega Daniele Quiriconi, della segretaria della Cgil toscana– e’ uno strumento che, come dice l’Inps, serve a coprire il lavoro nero. È diventato una forma di precarieta’ ulteriore e andrebbe superato. Questa cosa l”avevamo denunciata gia” un mese fa. In quel caso le associazioni del commercio sostennero il contrario, ma dovrebbero spiegarci come mai dal rapporto vengono fuori 3.906 lavori a nero”. Continua, invece, il calo della cig ancora pero’ su valori circa 8 volte superiore il dato ante-crisi del 2007. Al netto della cassa in deroga, soggetta ai noti blocchi, rimane sostanzialmente stabile poco sotto i sette milioni di ore quella ordinaria; si riduce di molto la straordinaria da 25.295.000 ore a 17.695.000, anche per effetto dell”esaurimento degli ammortizzatori che sembrerebbe confermato dall’aumento dei licenziamenti collettivi del 39,3%. A livello generale nei primi nove mesi dell”anno, sono cresciuti di 22.584 unita’ i posti di lavoro a tempo indeterminato, arrivando a 87.347, mentre le cessazioni sono state 82.536. Conseguentemente il saldo attivo e’ solo di 4.811 unita’.
Migliora invece l’incremento del lavoro a termine (171.411 avviamenti contro 141.257 cessazioni). I dati tenderebbero a ridimensionare anche le performance sul fronte delle trasformazioni: sono si’ cresciute del 13,31% rispetto al 2014, passando da 22.409 a 25.392 nel periodo compreso fra gennaio e settembre, ma nettamente inferiori alle 29.103 del 2013. Un dato che viene sottolineato dall’esponente della Cgil: “La crescita occupazionale gia’ c’era nel 2014, crescevamo gia’ abbastanza perche’ la fase della crisi era passata- afferma- anziche’ fare il raffronto 2015-2014, allargandoci al 2013 vediamo che erano di piu’ le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato. Senza alcun Jobs act e alcun incentivo”. Pertanto, e’ il punto di vista di Quiriconi, il mercato del lavoro “non risponde assolutamente a formule di ingegneria”. Quella del Governo, anzi, “e” stata una gigantesca operazione di propaganda, ma che ha scarsa attinenza con gli stimoli veri all’occupazione”.
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