Under 30 indulgenti verso la violenza contro le donne. Per un giovane su cinque quello che accade in una coppia non deve interessare agli altri. Per uno su quattro, la violenza sulle donne è dovuta a “raptus momentanei, giustificati dal troppo amore”. Per uno su tre, gli episodi di violenza domestica “vanno affrontati dentro le mura di casa”.
Questi i dati che emergono dal rapporto “Rosa Shocking 2. Violenza e stereotipi di genere: generazioni a confronto e prevenzione”, presentato oggi alla Biblioteca del Senato a Roma dall’associazione We World Onlus. Il rapporto è diviso in due parti: nella prima, We World Onlus compie un’analisi degli investimenti in termini di prevenzione della violenza contro le donne. Nella seconda, condotta insieme a Ipsos Italia, viene svolto un sondaggio per capire come i giovani tra i 18 e i 29 anni si posizionino su questi temi. Emergono così dati contrastanti:cresce l’attenzione sul tema, in particolare nelle regioni del centronord, ma, rispetto al 2013, calano da 16,1 a 14,4 milioni gli investimenti in prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Dall’analisi condotta dall’istituto Ipsos, inoltre, emerge una chiara frattura generazionale: i giovani tra i 18 e i 29 anni rispondono a tutte le domande con un atteggiamento sensibilmente più indulgente nei confronti della violenza di genere rispetto al resto del campione. Particolarmente allarmanti i risultati di due domande: per il 19% dei giovani, contro la media nazionale del 13%, è normale che un uomo tradito diventi violento; la violenza, inoltre, è dovuta “agli atteggiamenti esasperanti delle donne” per il 16% dei giovani contro la media dell’11%.
L’analisi Ipsos conclude suddividendo il campione in tre diverse classi: il 45% del campione rientra nella classe “dalla parte delle donne senza se e senza ma”, il 35% preferisce relegare la violenza di genere a episodi domestici, il 20% individua nella donna le responsabilità delle violenze. “È importante non dimenticare le dimensioni della violenza sulle donne, i cui numeri continuano ad essere allarmanti”, dichiara Marco Chiesara, presidente We World Onlus, che spiega: “Nel nostro paese sono quasi 7 milioni le donne che hanno subito violenza, ma di queste solo l’11,8% denuncia. Questo è un dato su cui ci dobbiamo confrontare”. “Il lavoro di We World Onlus- prosegue Chiesara- si basa su tre livelli: advocacy, sensibilizzazione e azione. Questo rapporto, che si unisce ai nostri progetti sui territori e negli ospedali di tutta Italia, rappresenta un passaggio fondamentale per affrontare questo tema”.
Michele Bollino – Dire
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