La Giunta regionale nella seduta di ieri ha preso un’importante decisione sul caso della piattaforma petrolifera Ombrina 2. E’ stato stabilito di proporre un ulteriore ricorso nell’ambito del giudizio pendente dinanzi al Tar Lazio. Questo secondo ricorso – spiega una nota della presidenza della Giunta regionale – contesta il verbale e le risultanze della conferenza di servizi tenutasi il 9 novembre scorso a Roma nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico, avente ad oggetto “Istanza di concessione di Coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi denominata “d30 B.C – MD”, societa’ “Rockhopper Italia S.p.a”, per effetto della quale si e’ decisa la prosecuzione del procedimento volto al rilascio della concessione di coltivazione in favore della societa’ richiedente. Tale decisione, secondo l’esecutivo regionale, e’ “illegittima ed arbitraria in quanto adottata sulla scorta di numerose irregolarita’ in relazione ad aspetti qualificanti, tali da invalidare l’intero percorso amministrativo seguito dall’Autorita’ statale competente”.
La Giunta D’Alfonso ha quindi deciso all’unanimita’ di conferire all’Avvocatura regionale “l’incarico legale a tutela degli interessi dell’Amministrazione Regionale per la proposizione del ricorso per motivi aggiunti, da far valere anche come ricorso autonomo, nell’ambito del giudizio pendente dinanzi al Tar Lazio con il n. RG n. 12926/15 incardinato dalla Regione Abruzzo ed avente ad oggetto l’impugnativa, previa sospensiva, del D.M. n. 172/2015 recante la compatibilita’ ambientale della proposta progettuale avanzata dalla Societa’ Medoilgas Italia S.p.a., ora Rockhopper Italia S.p.a”.
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