Scuola: i dati Ocse precedenti alla riforma governo

I dati Ocse sulla scuola italiana si riferiscono al 2012-2013, quindi non tengono in considerazione gli effetti positivi della legge 107. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Pubblica istruzione, Gabriele Toccafondi, aprendo al ministero il convegno per la presentazione del rapporto Ocse 2015. “E’ proprio attraverso la riforma della Buona scuola – ha dichiarato Toccafondi […]

I dati Ocse sulla scuola italiana si riferiscono al 2012-2013, quindi non tengono in considerazione gli effetti positivi della legge 107. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Pubblica istruzione, Gabriele Toccafondi, aprendo al ministero il convegno per la presentazione del rapporto Ocse 2015. “E’ proprio attraverso la riforma della Buona scuola – ha dichiarato Toccafondi – che stiamo invertendo la rotta con interventi strutturali per il rilancio dell’educazione e della formazione nel nostro Paese, toccando tutti gli aspetti fondamentali del sistema educativo”.

Tra le misure piu’ innovative messe in atto dal governo, il sottosegretario Toccafondi ha citato il piano straordinario di assunzioni che consentira’ di avere insegnanti piu’ giovani, e l’incremento delle risorse professionali a disposizione di ogni istituto. Il governo punta anche a valorizzare il merito degli insegnanti prevedendo un nuovo assetto del comitato di valutazione dei docenti interno alle scuole. “L’aggiornamento dei docenti diventa permanente e obbligatorio – ha proseguito il sottosegretario -. A ogni docente sara’ attribuita un’apposita carta elettronica di 500 euro annui, utilizzabile per l’acquisto di corsi e di materiali per l’aggiornamento”. L’altro pilastro della ‘buona scuola’, secondo Toccafondi, e’ il Piano nazionale scuola digitale “per il quale e’ previsto uno stanziamento di 1 miliardo di euro”.

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