La Responsabilità sociale d’impresa, intesa come occasione di crescita per l’Italia nel rapporto tra profit, non profit e welfare aziendale, è stato il tema cardine della VII edizione del Premio Eubiosia tenutosi questa mattina a Roma, al Centro Studi Americani. Aziende, Fondazioni d’Impresa e Istituzioni si sono date appuntamento per l’annuale riconoscimento che Fondazione ANT riserva alle realtà che si siano distinte per il loro impegno nel sociale e che abbiano contribuito alla crescita dei progetti di assistenza specialistica e prevenzione oncologica ANT nel corso del 2015.
La mattinata si è aperta con i saluti delle istituzioni: Emilia Grazia De Biasi – Presidente Commissione Igiene e Sanità, Marco Spizzichino – Ministero della Salute, Dipartimento Cure Palliative, Guido Fanelli– Direttore Scientifico Fondazione ANT Italia ONLUS, Annalisa Mandorino – Vice Segretario Generale Vicario di Cittadinanzattiva.
A seguire la parola è passata agli economisti, con gli interventi magistrali di Filippo Taddei, docente alla Johns Hopkins University e responsabile economia della segreteria nazionale del PD, e del professor Stefano Zamagni, punto di riferimento per gli studi sul Terzo Settore nel nostro Paese.
Il governo attribuisce grande attenzione e interesse ai temi del Convegno – ha dichiarato il professorTaddei – Al riguardo è utile evidenziare l’innovativo contenuto di alcune misure previste nella Legge di stabilità. Per la prima volta infatti il governo introduce una misura specifica di contrasto alla povertà, che si aggiunge ad altre già introdotte, non meno importanti sono gli interventi a favore del cosiddetto “dopo di noi” e il sostegno finanziario alle misure di welfare aziendale. Senza dimenticare la legge di riforma organica del Terzo Settore di prossima approvazione.
È la crisi sistemica del welfare state a dare ragione dell’interesse crescente che da qualche tempo viene rivolto al modello di welfare civile – ha commentato il professor Zamagni – In quest’ultimo, è l’intera società, e non solo lo Stato, che deve farsi carico del benessere di coloro che la abitano. Parallelamente a tale concetto, il principio di sussidiarietà circolare ha cominciato a fare capolino. Se è la società nel suo complesso che deve prendersi cura di tutti coloro che in essa vivono, è evidente che occorre mettere in relazione i tre vertici del triangolo sociale, cioè le tre sfere di cui si compone l’intera società: la sfera degli enti pubblici, la sfera delle imprese e la sfera della società civile organizzata che devono tra loro interagire in modo non occasionale. Innanzitutto, questo modello consente di reperire le risorse necessarie dal mondo delle imprese socialmente responsabili.
Il rapporto tra pubblico e non profit è uno degli snodi essenziali per garantire livelli di assistenza di qualità secondo il presidente di Fondazione ANT Raffaella Pannuti: Citando i numeri contenuti nel Rapporto al Parlamento 2015, dei 176.119 pazienti oncologici deceduti nel 2014, 44.842 sono stati assistiti al domicilio e 17.411 in hospice: non sappiamo quale percorso di fine vita abbia seguito il 64% di questi malati. Se a questo si aggiunge che l’Italia è oggi al 21° posto nel Quality Death Index dell’Economist, è evidente quanto si renda oggi necessario strutturare in modo più definito ed omogeneo i percorsi di collaborazione e di integrazione assistenziale tra pubblico e privato sociale accreditato nell’ambito delle reti di cure palliative. Una maggiore integrazione è quello che chiediamo anche per ANT. I costi di Fondazione ANT per la cura dei pazienti tra le mura domestiche sono davvero competitivi, uno strumento che potrebbe essere davvero utile al Pubblico per riuscire a dare assistenza anche a quei 113.866 pazienti che ancora nel 2014 sono deceduti per tumore senza essere intercettati dalle reti di cure palliative. In questo contesto il tessuto produttivo, le aziende profit, sono essenziali per dare respiro e sostegno al Terzo Settore, dimostrando come tutti gli attori della società siano chiamati a contribuire a migliorare la qualità della vita.
I rappresentanti di diverse realtà, coordinati da Adriano Coni – Responsabile Sostenibilità e Segretariato Sociale RAI, si sono confrontati sul ruolo centrale che aziende e istituzioni devono giocare nella relazione tra Pubblico e società civile. Ne hanno parlato Antonella Sopranzetti – Direttore Relazioni Esterne e Istituzionali Esso Italiana – Gruppo ExxonMobil, Claudia Melzi – Direttore Marketing Alès Groupe Italia, Fabrizio Torella – Responsabile attività sociali di impresa di Ferrovie dello Stato Italiane, Francesca Chiocchetti – Public Affairs Manager Samsung Electronics Italia SpA.
La mattinata si è chiusa con la consegna dei Premi Eubiosia alle realtà vicine ad ANT selezionate – tra oltre 120 candidate – da una apposita commissione composta quest’anno da Adriano Coni, Giancarlo Mazzuca – RAI, Elvira Naselli – La Repubblica, Armando Nanni – Corriere della Sera, Franco Pannuti– Fondatore e Presidente Onorario Fondazione ANT Italia ONLUS.
Un premio speciale è stato riservato ai media che hanno maggiormente contribuito alla diffusione del messaggio di ANT. Il premio, istituito per la prima volta quest’anno, è stato attribuito allatrasmissione Report di Milena Gabanelli, per il servizio “Un medico in famiglia” firmato da Bernardo Iovene, che ha ritirato il premio.
Un Premio speciale Costruiamo il futuro insieme: per la dedizione e l’impegno nella Solidarietà e nel Volontariato è stato infine consegnato ai Volontari della Delegazione di Mirandola, nel pieno delle zone colpite dal terremoto del 2012, e al gruppo Volontari del Bar AccaANTo di Brescia che dal 2009 gestisce il bar adiacente alla sede ANT devolvendo l’incasso alla Fondazione.
Hanno consegnato i premi Luciano Sita, consigliere di Fondazione ANT ed Eleonora Gazzotti, presidente dell’Associazione Amici di ANT.
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