“Affinché la città dell’Aquila, e il suo centro storico, tornino alla vita nel vero senso della parola, è assolutamente necessario che le attività commerciali, costrette a rilocalizzarsi dopo il sisma, rientrino nel cuore della città”. È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti.
“Ritengo – ha proseguito Benedetti – che in questo processo, in cui gli attori principali sono le associazioni di categoria, cui spetta il ruolo di soprintendere, il Comune possa e debba rivestire una funzione propositiva e di affiancamento. Un compito che, certamente, potrà essere svolto al meglio dall’assessore al Commercio Pierluigi Mancini, il quale si è dimostrato, in più occasioni, molto attento a tale problematica. La mia proposta è che, in primo luogo, – ha proseguito Benedetti – le associazioni di categoria conducano un’indagine ricognitiva, al loro interno, ai fini di capire quante e quali attività commerciali vogliano tornare nel centro storico e quali, invece, preferiscono restare nelle sedi attuali. Successivamente, come ho già avuto modo di spiegare, e alla luce di tali dati e considerazioni, si può lavorare ad un patto civico tra associazioni di categoria e proprietari degli immobili, da stipulare nelle stesse sedi delle associazioni e con il loro supporto, ai fini di arrivare a calmierare i prezzi, come previsto dalla legge e consolidato dalla prassi in altre occasioni. A mio avviso si potrebbe arrivare ragionevolmente ad un accordo, fissando i prezzi degli affitti in 10-15 euro al metro quadro per sei anni, prorogabili per ulteriori quattro. Una transazione – ha proseguito Benedetti – che andrebbe a favore di entrambe le parti. Dei commercianti, che avrebbero un incentivo a tornare in centro, e dei privati, dal momento che, applicando prezzi più alti, rischiano di andare fuori mercato e non riuscire ad affittare i loro locali. Inoltre, se il centro storico proseguisse nella tendenza attuale e diventasse un luogo popolato unicamente di locali e birrerie, con una movida disordinata e fuori controllo, i loro immobili, inevitabilmente, finirebbero per perdere di valore e non riuscirebbero più a trovare inquilini neanche per gli appartamenti da affittare. Dunque, per i proprietari, diventa una sorta di investimento. Mi auguro – ha concluso Benedetti – che tale proposta possa trovare accoglienza, altrimenti tutto l’impegno profuso nel progetto sull’asse centrale e sulla sua priorità nella ricostruzione sarà destinato a divenire un’opportunità clamorosamente mancata”.
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