Tagli patronati: Presidio dei sindacati

Contro gli annunciati tagli ai patronati CGIL, CISL e UIL di Pescara unitamente alla Consulta Patronati e CAF, si mobilitano a difesa dei diritti sociali, previdenziali, assistenziali e fiscali dei cittadini e dei posti di lavoro a rischhio e, al fine di chiarire le ragioni della mobilitazione e la sua articolazione, organizzano un presidio davanti […]

Contro gli annunciati tagli ai patronati CGIL, CISL e UIL di Pescara unitamente alla Consulta Patronati e CAF, si mobilitano a difesa dei diritti sociali, previdenziali, assistenziali e fiscali dei cittadini e dei posti di lavoro a rischhio e, al fine di chiarire le ragioni della mobilitazione e la sua articolazione, organizzano un presidio davanti la prefettura di Pescara per mercoledi’ 2 dicembre dalle ore 10.30. Con l’occasione le organizzazioni Territoriali saranno ricevute dal prefetto di Pescara. Nel disegno di legge relativo alla Legge di Stabilita’ 2016 – rilevano i sindacati in una nota – sono nuovamente contenuti pesanti interventi sul fondo nazionale degli Istituti di Patronato, infatti si stabilisce un taglio di 28 milioni di euro e, contestualmente, una diminuzione strutturale del Fondo stesso e della misura dell’acconto erogato.

Tale intervento andrebbe ad aggiungersi al taglio di 35 milioni dello scorso anno, taglio comunque inferiore rispetto ai 150 milioni di euro proposti inizialmente, tutto cio’ grazie alla grande mobilitazione messa in campo, al sostegno dei cittadini (1.182.413 firme raccolte) e alla manifestata sensibilita’ di numerosi parlamentari. Anche per il 2016 sono previsti interventi di riduzione sul Fondo dei Patronati per 28 milioni di euro e sul Fondo per i compensi ai Caf nella misura di 40 mln per il 2016, 70 mln per il 2017, 70 mln per il 2018 e 100 mln per il 2019. Se venissero confermati i tagli previsti – rilevano i sindacati – oltre il 50% delle sedi dei CAF e dei Patronati verrebbero chiuse con inevitabile pesante riduzione del personale. Tuttavia il danno maggiore andra’ a ricadere sui lavoratori, sui pensionati, sugli immigrati, sulle famiglie e sugli italiani all’estero che non potranno piu’ fruire gratuitamente di una rete cosi’ ampia e articolata sul territorio di strutture dedicate all’assistenza, alla consulenza e al patrocinio.

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