Viaggi: Uvet, nel 2015 +6% quelli d’affari

Nei primi nove mesi del 2015 il numero dei viaggi da affari e’ cresciuto del 6% rispetto allo stesso periodo del 2014, soprattutto verso le mete intercontinentali (+3%). Se verso la Europa c’e’ stata una lieve contrazione (-1%) degli spostamenti per lavoro, in Italia il calo e’ stato compensato dalla crescita del trasporto ferroviario (+15% […]

Nei primi nove mesi del 2015 il numero dei viaggi da affari e’ cresciuto del 6% rispetto allo stesso periodo del 2014, soprattutto verso le mete intercontinentali (+3%). Se verso la Europa c’e’ stata una lieve contrazione (-1%) degli spostamenti per lavoro, in Italia il calo e’ stato compensato dalla crescita del trasporto ferroviario (+15% dal III trimestre 2013 al III trimestre 2015), soprattutto sulle tratte dell’alta velocita’ ferroviaria. Questo il quadro tracciato dalla Business Travel Survey, l’indagine periodica sui viaggi d’affari di Uvet American Express, presentata oggi in occasione del Biztravel Forum in Fiera Milano City.

Inoltre per effetto della concorrenza sull’alta velocita’, le tariffe ferroviarie sono diminuite dell’8,5% dal III trimestre 2013, ma anche le principali tratte aeree nazionali sono calate negli ultimi 12 mesi (-4%), nonostante un aumento generale della tassazione aeroportuale. Per fare solo un esempio, sulle tratte Genova-Roma e Milano-Roma il 40% del costo biglietto e’ rappresentato da tasse aeroportuali. Le tasse incidono meno percentualmente (26,1%) sui voli che collegano Milano a Napoli.

Analizzando i trend degli ultimi anni, il picco delle tasse aeroportuali sul costo totale del biglietto e’ stato toccato nel III trimestre 2013 (42,3%), mentre il peso si e’ alleggerito nel IV trimestre 2014 (36,6%). Si pagano man mano tasse aeroportuali mediamente piu’ basse per i voli europei ma le imposte sono ancora gravose su quelli intercontinentali. Per i collegamenti con gli scali europei in partenza da Milano, l’incidenza piu’ elevata e’ su Francoforte (30,9%) e Bruxelles (30,7%), piu’ leggera sulle tratta per Madrid (16,4%) e Londra (19%). Da Roma le tasse aeroportuali sono meno gravose sui biglietti per Londra (21,9%) e Parigi (28,6%), piu’ pesanti su quelli per Francoforte (35,7%) e Madrid (31,9%). Tra le destinazioni intercontinentali, e non solo, la tratta Roma-New York gode della tassazione piu’ leggera: 16,3% del costo totale del biglietto.

Nei primi nove mesi del 2014 le tasse aeroportuali erano sugli stessi livelli per le tratte Roma-Dubai e Milano-Dubai ma nell’ultimo anno si sono incrementate rispettivamente di circa 10 punti: 25,2% e 26,4%. La Business Travel Survey, basata su un campione di 700 aziende clienti di Uvet AmericanExpress con spese di viaggio comprese tra i 20 mila e i 15 milioni di euro annui, evidenzia come all’incremento del numero di trasferte si e’ accompagnata una riduzione dei costi medi di trasferta, passati dai 262 euro dei primi nove mesi del 2013 ai 245 del 2015. Un trend che nel comparto dei viaggi d’affari dura da tempo, in controtendenza con l’inflazione registrata sia a livello generale sia nel settore trasporti.

Sul tema il presidente del gruppo Uvet, Luca Patane’, ha sottolineato: “Tra gennaio 2006 e ottobre 2015 l’inflazione e’ stata del 20,7%, mentre l’incremento dei prezzi nel settore trasporti si e’ attestato al 24,1%. In questo contesto, la dinamica dei prezzi nel business travel managed ha registrato una contrazione del 38,7%, nonostante i viaggi complessivi siano raddoppiati su base annua”. Secondo Patane’ “l’efficienza generata e rilasciata nel sistema economico dal settore del business travel puo’ essere tradotta cosi’: a parita’ di caratteristiche e condizioni di viaggio, un viaggio che costava 100 Euro nel 2006, oggi costa 61,3 euro, mentre se avesse seguito la media dei prezzi del settore dei trasporti sarebbe dovuto costare 124,1 euro, oltre il doppio”.

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