Matteo Renzi si dice sicuro che “l’economia finalmente si rimette in moto” e taglia corto, nella lettera agli iscritti Pd alla vigilia del weekend di mobilitazione con i banchetti in piazza in tutta Italia: “Dopo tre anni finalmente il Pil quest’anno sara’ positivo e – annuncia – meglio delle previsioni di inizio anno”. “Giusto qualche dato ufficiale: a ottobre del 2014 – prosegue il presidente del Consiglio e segretario Dem – la disoccupazione era al 13%, oggi e’ scesa all’11,5%. Ci sono piu’ di trecentomila italiani in piu’ al lavoro da quando il governo ha imboccato la strada del JobsAct. I mutui crescono, i contratti stabili, finalmente, la fiducia di consumatori e investitori e’ ai massimi da vent’anni a questa parte”.
E allora, rivolgendosi agli iscritti Pd (“care democratiche, cari democratici”, l’incipit) in questi che sono “giorni intensi per l’Italia e per il mondo”, Renzi passa sinteticamente in rassegna le questioni dell’agenda internazionale e interna per sottolineare che “le cose finalmente iniziano a marciare” e sintetizza le ragioni della campagna di mobilitazione. “Il Pd – rivendica – si e’ caricato di una responsabilita’ enorme, all’inizio della legislatura. Sembrava tutto finito, il Paese nel caos e l’instabilita’ politica veniva considerata una delle cause piu’ pericolose della recessione. Adesso che la musica e’ cambiata e dalla stagione delle chiacchiere siamo passati alle riforme, credo sia il momento di dare con forza un messaggio di speranza agli italiani”. “Ecco perche’ – riprende Renzi – sabato e domenica prossimi il PD organizzera’ piu’ di mille banchetti sparsi per l’Italia, con il desiderio di uscire fuori, in piazza, senza paura. Presenteremo le nostre proposte, ascolteremo i commenti e le critiche di chi non la pensa come noi, condivideremo idee e speranze”.
Intanto, la giornata conoscera’ una nuova puntata della telenovela Consulta, con la 29esima votazione per l’elezione di tre giudici. Ieri si e’ chiamato fuori Pitruzzella, mentre Pd e FI rispettivamente, e congiuntamente, tengono ferma la barra su Barbera e Sisto. Ed e’ proprio il ritiro di quest’ultimo che M5S chiede al Pd come segnale di dialogo, nelle ore in cui, tuttavia, il blog di Grillo mette nel mirino l’Unita’.
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