Le banche non sostengono piu’ la micro impresa, mentre i tassi di interesse sui prestiti concessi a imprese e famiglie volano ben sopra la media nazionale. Lo “sentenzia” la ricerca condotta da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo, relativa all’andamento del credito nei primi sei mesi dell’anno. L’andamento del credito nella nostra regione, oltretutto, cela un paradosso: perche’ mentre le banche restringono sempre piu’ i cordoni della borsa verso le imprese con non piu’ di cinque dipendenti (7 milioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), per il resto dell’economia le cose vanno in tutt’altra direzione.
A confermare la doppia velocita’ nel rapporto tra credito e sistema Abruzzo, tra gennaio e giugno, ci sono cosi’ diversi indicatori: piu’ soldi alle imprese di maggiori dimensioni (261 milioni) e alle famiglie consumatrici (346); incremento generalizzato nelle quattro province (con il record di Chieti, grazie a 241 milioni in piu’); ruolo sempre piu’ marcato degli istituti di maggiori dimensioni; sostegno assicurato alle attivita’ manifatturiere (+145), al commercio (+82) e all’agricoltura (+36). “Il sostegno maggiore assicurato al mondo dell’impresa – osserva il curatore dell’indagine, presentata questa mattina a Pescara nel corso di un incontro con la stampa, alla presenza del presidente e del direttore della Cna Abruzzo, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo, oltre che del direttore di Fidimpresa Abruzzo, Adriano Lunelli – e’ stato appannaggio dei mezzi di trasporto, con un incremento di 91 milioni. Ma buone performance sono state assicurate anche a carta e stampa (+38), prodotti in metallo (+35). Penalizzate, al contrario, le imprese del comparto alimentare, che perdono 25 milioni di euro”. Capitolo tassi di interesse.
Sulle operazioni a revoca, che il sistema bancario abruzzese ha effettuate nel secondo trimestre 2015, il tasso e’ stato dell’8,51% a fronte del 5,99% nazionale: dunque, con uno spread record di ben 2,52 punti percentuali, i prestiti concessi dal nostro sistema bancario sono decisamente piu’ salati. Tutto cio’, mentre i depositi bancari hanno registrato una crescita di 135 milioni di euro, grazie soprattutto alle famiglie consumatrici. Sul piano territoriale, la corsa al risparmio ha tuttavia fatto registrare dati disomogenei: incremento consistente a Chieti (+166) e Pescara (+61), flessione all’Aquila (-75) e Teramo (-17). Le “sofferenze”, infine. Tra gennaio e giusto di quest’anno, i crediti non piu’ esigibili dalle banche hanno registrato un incremento di 193 milioni di euro, con una crescita percentuale del 6,41%: un valore molto vicino a quello medio italiano che ha segnato un incremento del 6,46%. “Occorre mettere in campo una pressione sul sistema bancario, e la sua associazione di riferimento, l’Agi, anche attraverso il supporto e il sostegno della Regione, affinche’ alla micro impresa sia concessa la stessa attenzione riservata al resto dell’economia abruzzese” osserva Di Costanzo. La sfida, tuttavia, riguarda anche il mondo dell’impresa, come sottolinea Lupo, “attraverso una forte innovazione di processo e di prodotto, in grado di dischiudere gli orizzonti dell’export anche a questo mondo. Sfida possibile, solo con il convinto sostegno del credito”.
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