L’Ovindoli Mountain Festival spiega e spalanca le sue piste da sci ai visitatori golosi di novita’, a mo’ di bandiera nazionale, intessuta, pero’, col ghiaccio ceruleo locale. Il centro del mondo appenninico e’ stato rintracciato proprio ad Ovindoli: il castello di ghiaccio di gennaio nasconde, al suo interno, il fuoco sacro della passione per l’alta montagna, da vivere tutta d’un fiato in un piroettante trick. L’inverno non e’ mai stato cosi’ divertente – hanno spiegato gli organizzatori in conferenza stampa -: partira’ con un’anteprima mozzafiato, trainata da veri cani da slitta e patrocinata da un grumo di associazioni sportive e madrine delle vette innevate, la seconda edizione sperimentale del Festival della Montagna appenninica, l’oramai noto ‘Ovindoli Mountain Festival’, giunto, quest’anno, alla sua seconda edizione.
Nel centro congressi PalaMagnola sono state sagomate sulla neve le direttive di un evento che e’ entrato a far parte, oramai, del Dna degli abruzzesi innamorati dell’alta quota. Escursioni in altitudine con le ciaspole, sleddog, fatbike, spleatboard, vertical winter trail e parapendio: la miccia dell’esplosione degli sport dall’anima di ghiaccio si avra’ dunaque ad Ovindoli. Il primo appuntamento e’ fissato per il giorno 16 e il giorno 17 gennaio, con due attivita’ sportive travolgenti ed emozionanti, che avranno luogo nel letto verde del Parco regionale Sirente-Velino, presso i piani di Pezza. “Dopo una passata edizione entusiasmante, prima puntata ‘zero’ di un Festival che si e’ sempre posto l’obiettivo di mettere al centro del mondo Ovindoli citta’, l’Appennino in tutta la sua bellezza e l’Abruzzo nella sua interezza montana, oggi si inaugura con orgoglio una seconda edizione sicuramente ampliata. Non si tratta di una normale esperienza montana, ci tengo a dirlo, ma di una gita a 360 gradi sulla neve, con gli occhiali da sole dell’eclettismo inforcati sul naso. – cosi’ specifica Matteo Lorenzoni, giovane organizzatore del Festival 2016 della montagna – Solitamente – continua – si agganciano al concetto di sport montano solo lo sci e lo snowboard, delle discipline ritenute oramai classiche. Noi ideatori dell’Ovindoli Mountain Festival, invece, tentiamo di far conoscere ai turisti che verranno a trovarci, un mix esplosivo di attivita’ sportive insolite, da poter effettuare sulla neve come il volo in parapendio, il telemark, tornato attualissimo piu’ che mai, lo yoga di alta montagna e lo sci alpinismo”. Lo scorso anno, sono state 15 mila le presenze registrate sulla neve di Ovindoli: dati e numeri che, quindi, impreziosiscono il Festival montano, facendolo assurgere a volano per il turismo invernale locale.
Il Festival vero e proprio, pero’, si terra’ nel penultimo week end del mese di gennaio, a partire dalla giornata del 22. Ovindoli e’ un borgo marsicano di 1230 abitanti, collocato fra la Marsica piu’ antica e le meraviglie naturali del Parco regionale Sirente-Velino piu’ elevato, realistico polmone verde d’Abruzzo. Il paese e’, ad oggi, un delizioso comparto di tradizioni ancestrali e antiche costumanze locali, sconosciuto in parte, ma assai lodato da tutti gli amanti della montagna nazionali ed internazionali.
“Ovindoli fa parte della fondazione della storia sciistica dell’Appennino italiano; – conferma Matteo Lorenzoni – prima localita’ da sci in assoluto grazie alla fondazione del gruppo storico degli skiatori romani, che ha battezzato Ovindoli come deltaplano dello sport invernale gia’ a partire dai primi anni del ‘900”, afferma ancora Matteo, maestro di sci. La manifestazione e’ stata allestita e messa in piedi dall’Associazione Eventi Montani locale, in collaborazione con l’associazione Zerogravity di Celano, con Antartica di L’Aquila e con AbruzzoMountainswild. L’evento, inoltre, e’ supportato e costantemente vigilato dagli Impianti di risalita Monte Magnola, dalla Regione Abruzzo e, ovviamente, dal Comune ovindolese stesso. Molto attesa, inoltre, per la concretizzazione realistica del campo base di sopravvivenza ‘Everest’, memore e ispirato al film omonimo, che ha aperto la 72esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Ad Ovindoli, in seno alla manifestazione del Mountain Festival, cioe’, sara’ allestito fattivamente un vero e proprio campo base d’alta quota di sopravvivenza, proprio sulle piste da sci sorvegliate da Monte Magnola Impianti. Quest’anno, quindi, si realizzera’ per i turisti della neve l’occasione di addentrarsi in una tangibile esperienza da sopravvissuti del ghiaccio, grazie al campo ‘Everest’, coordinato dal responsabile Giuseppe Ferella. Un giorno e una notte all’interno di un realistico igloo nevoso o in un’altrettanto scenografica truna o tana di volpe. Ovindoli diventera’, in breve, la patria di un inverno sorprendentemente emozionante. Ospite d’onore del Festival: Silvio Gnaro Mondinelli, che e’, forse, ad oggi l’esempio personificato piu’ manifesto e rappresentativo di questa seconda edizione del Festival dell’Appennino. Campione delle alte vette, attore nel sociale e custode dei segreti dell’alpinismo estremo, ha fondato nel 2000, insieme a suoi sette amici, la ONLUS ‘Amici del Monte Rosa’, con il preciso scopo di portare aiuto alle popolazioni nepalesi in difficolta’.
Focus, inoltre, anche sulle tradizioni enogastronomiche e culinarie di un Ovindoli borgo storico e citta’ che fara’ sicuramente gola agli amanti delle leggende della cucina d’alta montagna: verra’ allestito, di fatti, nel centro storico cittadino un villaggio-vetrina con tutte le prelibatezze cibarie e in bottiglia della costumanza locale. “L’Abruzzo deve puntare assolutamente sulle sue abili e maggiormente spontanee qualita’ – commenta il vicesindaco del Comune di Ovindoli, Marco Iacutone. – Prima fra tutte e’, sicuramente, la montagna. Noi siamo un popolo d’alta quota, abituato ad avere a che fare con la neve – spiega – tentare di trasformare questo tesoro antico ed inestimabile in un concerto di sinfonie ascoltabile e, quindi, capibile anche da chi e’ avvezzo ad altro, e’ diventato, oggi come oggi, la scommessa piu’ bella. Ovindoli vive di turismo e il Mountain Festival a cio’ dedicato ha l’ardire di trasformarsi, il prima possibile, in un evento di punta di livello nazionale: qui si vive la montagna per davvero, si carpisce, cioe’, con l’anima piu’ intima la cima innevata fatta di sport, sopravvivenza, tradizione, curiosita’, natura, ed essere umano riemerso dall’urbanesimo e reinserito nel suo ambiente selvaggio tipico per eccellenza, che parla di orgoglio abruzzese”.
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