Ha riacceso l’insegna’ da appena 6 mesi ma tanto e’ bastato perche’ tutti e 5 i pazienti, sottoposti a trapianti di cornee, si spostassero dalle regioni di residenza per raggiungere L’Aquila e operarvisi. Il centro trapianti della Banca degli occhi dell’ospedale San Salvatore, dopo un lungo stop dovuto al sisma, pur avendo ripreso l’attivita’ solo nell’ultimo semestre del 2015, e’ gia’ riuscito a stabilire un piccolo ma significativo primato.
I 5 pazienti trapiantati hanno fatto, tutti, diverse centinaia di chilometri per operarsi all’occhio al presidio del capoluogo regionale, pur avendo a disposizione strutture nelle regioni in cui risiedono. La ragione di tanto appeal? Un mix costituito da esperienza, professionalita’ e tecnologie di alto livello. Il gradimento riscosso dal centro trapianti, con i 5 utenti ( provenienti da Campania e altre realta’ del Sud), rappresenta una ri-partenza in grande spolvero e, soprattutto – rileva la Asl in una nota – un valore aggiunto in termini di mobilita’ attiva che consente all’azienda sanitaria di ‘drenare’ da altre Regioni preziose risorse finanziarie. Accanto ai trapianti c’e’ il lavoro della microchirurgia oculare che, con 3 medici, ha raggiunto nel 2015 risultati davvero rilevanti: 6.000 visite specialistiche effettuate e 1.000 interventi chirurgici che hanno ricompreso cataratta, glaucoma, chirurgia vitreo retinica (distacchi di retina) e iniezioni intravitreali per patologie complicate della stessa retina, anch’esse contrassegnate da una significativa mobilita’ attiva.
Cruciale il ruolo della Banca degli occhi, diretta da Germano Genitti, una delle nove ‘sorelle’ eccellenti esistenti in Italia nel settore. La Banca, infatti, raccoglie le cornee, ne verifica l’idoneita’ al trapianto e le mette a disposizione degli ospedali che le richiedono, tra cui Larino (provincia di Campobasso) e, per l’Abruzzo, Pescara, Chieti e ovviamente L’Aquila, cuore pulsante del lavoro di analisi e selezione degli organi da trapiantare. Tutto svolto con procedure di alta tecnologia, aspetto che si coglie anche nelle moderne tecniche adottate all’Aquila che permettono di eseguire trapianti piu’ ‘soft’ sul paziente poiche’ l’occhio, durante l’operazione, viene aperto solo a ‘meta” (nella parte posteriore o anteriore) anziche’ nella sua totalita’. Metodiche meno invasive che, grazie alla particolare preparazione delle cornee curata dalla Banca degli occhi del San Salvatore, possono praticare anche gli ospedali abruzzesi e molisani inseriti nella Rete. “Il grande apprezzamento mostrato per L’Aquila dalle regioni del Centro-Sud”, dichiara Genitti, “e’ un viatico notevole per proseguire con impegno ancora maggiore l’attivita’ ripresa da pochi mesi. I ragguardevoli risultati”, conclude Genitti, “sono il frutto del lavoro di tutta l’equipe di cui fanno parte Dino D’Andrea, Stefano Gentile, Massimo Saviano, i biologi del settore eye banking Maria Teresa Vicentini e Mariangela Baccante nonche’ il personale infermieristico di sala operatoria”.
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