Imponente dal punto di vista delle cifre la protesta di domani dei camici bianchi. Ad incrociare le braccia saranno 250mila medici ospedalieri, di famiglia, pediatri, specialisti ambulatoriali, veterinari, di varie sigle sindacali. A rischio rinvio sono due milioni di visite gia’ programmate e 40mila interventi chirurgici. I medici si mobilitano per difendere il Servizio Sanitario Nazionale, per protestare contro i tagli che incidono sempre di piu’ sulle tasche dei cittadini, per definire insieme al governo un piano condiviso di programmazione del Ssn. “Lo sciopero di oltre 250.000 medici e’ un segnale di sofferenza di tanti professionisti, diversi fra loro per provenienza culturale e per funzioni esercitate, che in questi anni, insieme alle altre professioni sanitarie, hanno retto il nostro Servizio Sanitario Nazionale, in una situazione di obiettiva difficolta’ economica e organizzativa” afferma Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Sanita’ del Senato. “Siamo in una fase di cambiamento della medicina, ma non dei suoi valori – osserva De Biasi – ed e’ impensabile un Servizio Sanitario che non valorizzi la professione medica”.
Ad alimentare il malcontento era giunta ieri anche la notizia della cancellazione, dalla legge di Stabilita’, della norma che consentiva l’assunzione a partire da gennaio di nuovi operatori sanitari per coprire i turni di riposo previsti dalla direttiva europea. Il nodo della copertura e’ stato poi sciolto, ed oggi il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e’ tornata a confermare che le assunzioni saranno fatte. Il ministro ha dichiarato di guardare con grande attenzione alla manifestazione di domani e si augurata che “possa essere scongiurato il pericolo di un nuovo sciopero della categoria” gia’ annunciato per gennaio, ma i sindacati sono rimasti freddi. “Dopo un tira e molla dai contenuti oscuri, il Governo ci riprova, ripresentando il tanto atteso emendamento alla legge di stabilita’ 2016 – tuona l’Annao-Assomed-. Ma questo non risolve alcuna delle criticita’ gia’ denunciate ed evidenziate dallo sciopero di 24 ore del 16 dicembre”. “Insieme a disposizioni sul rischio clinico che si ritrovano in altre leggi – prosegue l’Anaao – continuano, infatti, a mancare certezze per le migliaia di assunzioni di medici, ed infermieri, annunciate in pompa magna, ed i relativi finanziamenti”.
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