“Sono stati attivati a livello sperimentale dal Comune, nell’ambito del progetto europeo “PIU’: uffici per l’integrazione” di cui il Comune dell’Aquila era capofila, lo “sportello per l’orientamento” a cura dell’Associazione ARCI L’Aquila, ed il servizio di “mediazione culturale” a cura dell’Associazione AFIPO ( Associazione Femminile Immigrate per le pari opportunità ), rappresentano già un qualificato punto di riferimento per gli immigrati rivolto, il primo alla possibilità di abbattimento delle barriere d’accesso ai servizi ed alle prestazioni a favore degli immigrati, il secondo, all’abbattimento delle barriere linguistico culturali allo scopo di conseguire una piena integrazione negli ambiti scolastici, famigliari e della sanità.” E’ quanto ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Sociali, Emanuela Di Giovambattista.
Tra gli obiettivi del progetto, “la conoscenza dei gruppi migranti e dei loro bisogni per orientare le scelte nell’organizzazione dei servizi secondo necessità”, attraverso il quale, all’esito di un’apposita indagine di mercato, si è arrivati a realizzare i suddetti servizi. “Le relazioni conclusive delle attività di ARCI e AFIPO, nei primi tre mesi di lavoro – continua l’Assessore Emanuela Di Giovambattista – hanno evidenziato l’importanza della sussistenza di tali servizi sul nostro territorio, considerando l’affluenza di immigrati e le innumerevoli nazionalità che li distinguono. Ognuno di loro, ha la necessità di essere accolto ed orientato ed è dovere delle Istituzioni dare loro risposte certe anche attraverso l’attivazione di politiche inclusive. Ringrazio, pertanto, le due Associazioni per il lavoro che stanno svolgendo nella comune consapevolezza che solo attraverso azioni mirate all’abbattimento di qualsiasi barriera culturale, una società, degna di essere chiamata tale, possa crescere ed educare i propri figli al rispetto e all’integrazione.”
Terminata la fase di start up dei servizi, finanziata dall’Unione Europea, spetta ora al Comune finanziare il proseguimento delle attività. La Giunta ha, pertanto, stabilito di stanziare, per ognuna, la somma di 10mila euro.
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