Domani in occasione della Giornata Internazionale dei Migranti, il Circolo Querencia e il comitato territoriale Arci dell’Aquila, in collaborazione con l’Associazione Bibliobus e la libreria Polarville promuovono un’iniziativa dedicata alle donne e agli uomini migranti. Dalle ore 18 alle ore 20 presso la libreria Polarville di via Castello e presso il Bibliobus collocato nel piazzale antistante l’Auditorium del Parco del Castello sara’ possibile ascoltare le storie sia dei migranti che vivono a L’Aquila da molti anni, sia dei ragazzi che fanno parte dei progetti di accoglienza e SPRAR della citta’.
L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – si ispira ad una installazione presentata lo scorso settembre all’inaugurazione del Museo dell’Empatia di Londra “A mile in my shoes”, durante la quale si invitavano i partecipanti ad indossare un paio di scarpe di uno sconosciuto, per poi camminare lungo il fiume Tamigi, ascoltando, in una cuffia, la sua storia per avvicinarsi al suo vissuto e alle sue emozioni. Il proposito degli artisti e degli intellettuali promotori di questo museo all’avanguardia e’ quello di invitare le persone a sviluppare empatia con il vissuto degli altri. Secondo il filosofo Roman Krznaric (tra i fondatori del Museo) “L’empatia e’ l’arte di mettersi nei panni di qualcun altro e di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. E’ lo strumento piu’ potente che abbiamo per capire la vita degli altri. La nostra incapacita’ di capire il punto di vista degli altri, le loro esperienze e i loro sentimenti, infatti, sono alla base del pregiudizio, del conflitto e della disuguaglianza. L’empatia e’ l’antidoto di cui abbiamo bisogno”.
Cosi’ come a Londra, anche a L’Aquila – fanno sapre gli organizzatori dell’evento – inviteremo le cittadine e i cittadini a camminare per le vie della nostra citta’ ascoltando le storie delle donne e degli uomini che con i loro passi hanno attraversato numerosi confini. L’obiettivo dell’iniziativa e’ di promuovere la conoscenza e la comprensione di un vissuto cosi’ forte e, in molti casi, doloroso. Siamo convinti, infatti, che attraverso l’esercizio quotidiano dell’ empatia sia possibile provare a compiere un passo per colmare le distanze culturali e sociali che in questo momento storico riteniamo essere tra i motivi di alcuni dei conflitti della nostra societa’.
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